Mezzabarba, gli amplificatori conquistano anche Iron Maiden e Steve Vai. «Ora sogno Slash e Gilmour»

Il chitarrista Steve Vai
di Massimo Chiaravalli
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Giovedì 28 Settembre 2017, 17:05 - Ultimo aggiornamento: 21:52
Iron Maiden e Steve Vai, nomi che sono nella storia della musica. Da oggi il suono di altri due grandi chitarristi arriva dalla Tuscia. E si sente. Eccoli, gli ultimi che hanno ceduto al “tono” Mezzabarba, gli amplificatori nati a Farnese (Viterbo). Una scarica di watt che ormai ha raggiunto in pianta stabile gli studi di registrazione e i grandi palchi internazionali, al pari di Marshall e Fender.

Pierangelo Mezzabarba è l’artigiano che li crea e che ha messo in fila una serie di successi incredibili nel giro di pochi anni. Steve Vai? Ecco come ci è arrivato. «Cercava un amplificatore – dice Mezzabarba – ed è entrato in contatto con JP Cervoni, mio distributore a Los Angeles con la Overdrive distribution. Lo ha invitato nel suo studio e hanno passato qualche ora insieme. Tra i vari amplificatori portati in prova alla fine ne ha scelti due: un M Zero overdrive e uno Z35 head. Gli sono piaciuti molto». E poi c’è Adrian Smith degli Iron Maiden. «Anche lui ha una M Zero overdrive, ma non so che uso ne stia facendo».

Smith e Vai si aggiungono a una lista già lunga, che comprende mostri sacri come Joe Satriani, Joel Hoekstra degli Whitesnake, Doug Rappoport, Rafael Moreira, Howie Simon degli Alcatrazz. Ma anche tanti artisti di casa nostra: Giacomo Castellano, Lorenzo Cantarini dei Dear Jack, William Stravato, Riccardo Onori, sul palco con Jovanotti. I prodotti realizzati da Mezzabarba però sono arrivati pure a bassisti come Saturnino e Red Canzian dei Pooh. In ognuno di questi casi, dietro non c’è mai alcuna forma di sponsorizzazione: questi grandi chitarristi hanno scelto gli amplificatori di persona, perché suonano bene, perché sono di qualità superiore.

Nel caso di Steve Vai (nella foto), e prima ancora di Satriani – come per tutti i nomi a livello internazionale – gli amplificatori non vengono immortalati alle loro spalle per caso. Ma che effetto fa stare a Farnese e costruirne uno pensando che finirà sul palco o in un disco di uno come Vai? «Non posso farmi distrarre da queste cose – spiega Mezzabarba - anche se fanno immensamente piacere. Devo concentrarmi nella ricerca di un bel suono».

Se potesse incastonare altri gioielli, andrebbe a botta sicura. «Il mio sogno? Vederli vicino a David Gilmour e Slash. I miei amplificatori risentono dei loro suoni, sono quelli che mi piacciono di più. Non so se Gilmour abbia ancora voglia di sperimentare che aveva da ragazzo: per raggiungere il suono che ha, ha lavorato moltissimo. A Slash – conclude - magari potrebbe arrivare qualche voce, chi lo sa? Sarebbe veramente un sogno».
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