“The Voice”, il talento fa la vittoria: domani inizia la seconda edizione del talent show

The Voice Italia 2014
di Nicole Cavazzuti
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Martedì 11 Marzo 2014, 10:00 - Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 20:54
La formula resta invariata. Ci sono quattro squadre composte da 16 cantanti, rigorosamente scelti al buio da quattro coach, che si sfidano sul palco a colpi di note per ottenere un contratto discografico con la Universal.



Ma le novità non mancano, a partire dai presentatori. Dopo il successo della prima edizione, seguita da una media di tre milioni 300 mila spettatori, la seconda stagione di The Voice è in arrivo da domani fino al 4 giugno, in prima serata su Raidue, con la conduzione di Federico Russo (ex concorrente di Operazione Trionfo e affermata voce di Radio Dejeey) al posto di Fabio Troiano e della V-Reporter Valentina Correani (ex Vj di Mtv), che sostituisce Carolina Di Domenico.



«Per prepararmi al meglio, ho guardato diverse edizioni straniere del talent, in particolare quella americana», racconta Russo. «La conduzione di The Voice per me rappresenta l’opportunità di farmi conoscere al grande pubblico: sono entusiasta. E non mi lascerò influenzare dalle inevitabili critiche degli internauti, anche perché sono convinto che la trasmissione sia in linea con il mio percorso professionale», aggiunge. E pure la Correani non nasconde la soddisfazione: «Essere V-Reporter significa rappresentare il volto web del programma e raccontare tutti i retroscena. Da piccola, la mia ambizione era diventare conduttrice tv: ho realizzato un sogno».



I coach Ma non è tutto: anche tra i coach c’è un cambio della guardia. Confermati Raffaella Carrà, Noemi e Piero Pelù, al posto di Riccardo Cocciante arriva J-Ax, all’anagrafe Alessandro Aleotti, fondatore degli Articolo 31 nonché “padre” del rap italiano. «Non ho avuto incertezze nell’accettare la proposta: The Voice è l’unico talent che ospita cantanti di ogni età, selezionati con casting al “buio”, le famose Blind Auditions», spiega.«È essenziale trasmettere il messaggio che per emergere nel mondo della musica non serve essere belli: l’importanza della presenza scenica è un’invenzione dei giornalisti, come il Mostro di Loch Ness o il consenso degli italiani al Governo Monti», precisa. Mentre Raffaella Carrà puntualizza: «L’anno scorso ci hanno accusati di buonismo. Se usiamo troppi superlativi è solo per affetto. Non siamo giudici, siamo allenatori. Attenti, concentrati e rigorosi, ma sempre nel rispetto della personalità dei cantanti».



Rispetto all’anno scorso, The Voice quest’anno si articola in quattro fasi (una in più rispetto alla precedente edizione), sviluppate in 14 puntate invece di 13.



Le novità Ci sarà un appuntamento in più dedicato alle Blind Auditions (da 4 diventano 5), i casting al buio dei 120 aspiranti concorrenti, per raccontare nei dettagli la scelta dei quattro coach relativa ai 16 membri della propria squadra. In compenso, diminuiscono le puntate delle Battle: le sfide tra i 64 talenti, con il confronto diretto di due promesse per team sullo stesso pezzo, saranno raccontate in due appuntamenti invece di tre. E ancora: per la prima volta i coach avversari potranno premere il pulsante Steal e rubare il talento scartato, facendolo accedere direttamente alla terza fase.



Infine, c’è un terzo e inedito step: il Knockout. Prima della fase conclusiva, quella dei Live Show, vedremo due concorrenti della stessa squadra sfidarsi su brani diversi. Con un dettaglio non irrilevante: l’eliminato non potrà più essere ripescato. Quanto ai Live Show, la formula resta invariata: ecco quindi 5 puntate cui partecipano gli ultimi 20 concorrenti rimasti, cinque per team. Nella finalissima – riservata a 4 concorrenti, uno per squadra – conteranno, oltre ai voti del pubblico da casa, anche i download dei singoli acquistati sui noti e-commerce musicali.
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