A creare nicchie di conforto, vere e proprie bolle ed echo chambers, ci pensa lo stesso algoritmo di Facebook: «se noi lo conosciamo – afferma Renzi – lo possiamo verificare sugli insight per capire se le cose funzionano veramente». Dall'algoritmo ai chatbot il passo è breve: «Stiamo pensando di adottarli come Gruppo editoriale, è una cosa che però può funzionare su liste ristrette, funzionale per chi ha interesse in ciò che accade localmente o nella politica o nel calcio – dice Nappi – se per il Messaggero può funzionare perché molto incentrato sulla realtà romana, Leggo ha un pubblico eterogeneo con l'anomalia relativa a una maggioranza di utenza femminile».
Il futuro più prossimo in Italia è il 5g. Già ora è attiva la sperimentazione in 5 città italiane. Il 5g significa, soprattutto Intelligenza Artificiale: «Saremo nel mondo delle smart cities – chiosa Renzi – il segnale sarà smaterializzato e su server virtuali, saremo dentro l'IoT. La comunicazione non sarà più un problema è l'economia si baserà sulla gestione di sensori e l'automotive, i trasporti avverranno attraverso macchine intelligenti». «L'Intelligenza artificiale permette di costruire contenuti, il Washington post ha un bot che consente di produrre notizie come fossero scritte da un umano, come le analisi delle trimestrali che vanno in borsa. Poi avrò bisogno dell'analisi che rimarrà di competenza giornalistica, ma il giornalista dovrà avere competenze sempre più evolute e il lavoro base sarà sulla curation dei contenuti» chiude Andrea Boscaro.
«Questo è un momento d'oro per il giornalismo – conclude Renzi – ma bisogna pensarlo in un altro modo. Il mondo è tutta comunicazione. Quello che fa la differenza è la comprensione, l'analisi ed è quello il compito di un professionista».
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