Roma, fa la pipì nel colonnato di San Pietro: la video-denuncia di un romano

Roma, fa la pipì nel colonnato di San Pietro: la video-denuncia di un romano
di Maria Lombardi
2 Minuti di Lettura
Martedì 5 Settembre 2017, 15:19 - Ultimo aggiornamento: 7 Settembre, 17:04

«Ma ti rendi conto di quello che hai fatto? Hai fatto la pipì nel colonnato di San Pietro. Questo è un luogo sacro e tu fai qui la pipì». Francesco ha in mano uno smartphone e riprende uno straniero, «mi sembrava un romeno o un bulgaro» che ha appena fatto i suoi bisogni tra le colonne del Bernini. Quell'angolo è già sporco, anche altri lo usano come un bagno. «Scusa, scusa...», ripete il tipo con il cappellino in testa e un crocifisso colorato al collo mostrando la sua gamba fasciata da una benda. «Tu non devi chiedere scusa a me. Questo è un luogo sacro». «Scusa a Dio», farfuglia l'uomo con i baffetti e si allontana.


 

E' mezzogiorno, a San Pietro la solita puzza. «Gli volevo dire che non deve chiedere scusa a me, ma alla città che lo ospita», s'infuria Francesco, 42 anni, romano. «Non mi sono arrabbiato con lui perché è uno straniero, se fosse stato romano mi sarrei arrabbiato ancora di più, non si puòmancare di rispetto alla propria città. Ci passo tutte le mattina da San Pietro, la mia famiglia da 111 anni vive in via delle Fornaci. Nella basilica siamo stati battezzati io, mia sorella e mio padre. Non posso vederla ridotte in quelle condizioni. Ho notato quell'uomo sdraiato a terra, poi si è alzato e quando si è avvicinato alla colonna ho capito cosa stava per fare. Dalla rabbia l'avrei preso a schiaffi.

Che questa piazza sia trattata come un vespasiano io non lo concepisco, da romano mi vergogno. Basta girarsi dall'altra parte. Ci dobbiamo arrabbiare sempre, altrimenti questa città diventa una fogna a cielo aperto. Sono un commerciante. Ho un negozio a Prati: se metto la tende fuori devo pagare per l'ombra. Se metto male l'insegna devo pagare. Ecco, da me si pretende il massimo rispetto delle regole. Poi esco e vedo queste scene.....»

© RIPRODUZIONE RISERVATA