Frosinone-mare: multe a raffica per un tutor non segnalato, il prefetto le annulla

IL SEGNALE SULLA SUPERSTRADA FROSIONONE-MARE
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Sabato 2 Settembre 2017, 19:02
Per gli automobilisti ciociari è una carneficina. Una raffica di multe che ha dell’incredibile, c’è persino che ne ha ricevute 4 in due giorni (la più piccola da 56 euro, ma c’è chi ha superato i 900 euro). Il tratto sott’accusa è la Frosinone-Mare, nel territorio di Sonnino (km 7,758). Ebbene, lì, il Comune di Sonnino ha installato un sistema di controllo della velocità con il «tutor», per cui c’è l’ingresso del tratto controllato e, a distanza di 1.507 metri, l’uscita. In quel tratto, tutto rettilineo, il limite massimo è 90 km all’ora. Purtroppo, però, di segnaletica che informa della presenza del tutor non vi è alcuna traccia. Il segnale presente, generico, indica solo «Controllo elettronico della velocità» che, normalmente, i vigili usano per il controllo istantaneo (ossia, le macchinette). «Ma tale segnaletica - spiega l’avvocato Roberto Jacovacci - è del tutto errata, perchè l’autovelox è una cosa, il tutor un’altra. E se il Comune di Sonnino non informa, adeguatamente, l’automobilista, vìola i principi di correttezza che sono alla base del rispetto dell’utente. Così come vengono calpestati i principi di garanzia per l’automobilista». Le conclusioni? i ricorsi presentati dall’avvocato Roberto Jacovacci al Prefetto di Latina (oltre 400) sono stati tutti accolti. Non certo una bella figura per il Comune di Sonnino che, nel «periodo d’oro», ha sfornato migliaia di multe al giorno (grazie alle macchinette posizionate, in modo speculare, sui due tratti di strada).
Per la cronaca anche il Giudice di Pace di Latina, Agostino De Zordo, ha accolto i ricorsi degli automobilisti, specificando, nella sentenza, che il Comune di Sonnino «non ha offerto idonea dimostrazione della ottemperanza di tutte le prescrizioni richieste. In particolare non risulta provata la presenza di idonea segnaletica di preavviso».
Per gli automobilisti è l’ennesimo tentativo (maldestro) di un Comune di fare cassa, calpestando i più elementari principi di correttezza. E i ricorsi, c’è da giurarlo, sono destinati a moltiplicarsi.
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