Militanti di Forza Nuova alla messa di don Biancalani, il prete gli stringe la mano

Militanti di Forza Nuova alla messa di don Biancalani, il prete gli stringe la mano
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Domenica 27 Agosto 2017, 11:29 - Ultimo aggiornamento: 28 Agosto, 20:15

Un lungo applauso ha accolto don Massimo Biancalani stamani al suo ingresso nella chiesa di Vicofaro a Pistoia per concelebrare la messa con il vicario del vescovo di Pistoia, Patrizio Fabbri. È stato il modo dei fedeli per dimostrare solidarietà al sacerdote che ha suscitato polemiche per aver accompagnato alcuni migranti in piscina e aver postato le foto su Facebook. Alla celebrazione anche una ventina di esponenti di Firza nuova che avevano annunciato la loro presenza per «controllare» l'omelia del sacerdote. In chiesa anche alcuni dei ragazzi migranti che don Biancalani assiste, tutti di religione musulmana, che hanno preso posto nelle panche esattamente sul lato opposto a quello in cui siedono gli esponenti di Forza nuova.

Il drappello degli esponenti di Forza nuova, il cui arrivo è stato vigilato dalle forze dell'ordine, è stato accolto con le grida di «Via i fascisti» e «Fuori-fuori» da alcuni dei partecipanti al presidio a sostegno di don Massimo davanti alla chiesa. Non ci sono stati tuttavia contatti tra i due gruppi. Sulla porta della chiesa Don Biancalani li ha accolti stringendo loro la mano e dicendo loro: «Ragazzi, non è necessario che ve lo dica...», riferendosi all'invito che il prete aveva ieri fatto di evitare manifestazioni di segno politico in chiesa.

Alle grida «Via i fascisti» gli esponenti del movimento di destra anno risposto con il saluto romano, alcuni di loro dopo aver indossato guanti neri. Non ci sono stati contatti tra i due gruppi, sui lati opposti della strada dove si affaccia l'uscita laterale dalla quale sono usciti gli esponenti di Fn, separati anche da un cordone delle forze dell'ordine. C'è stato però un lancio di ortaggi, qualche pomodoro, verso i giovani di destra che si sono poi allontanati mentre le forze dell'ordine continuavano a vigilare.

«Gesù non fa l'esame del sangue e le porte della Chiesa sono sempre aperte»: così don Massimo nella sua omelia, alla cui conclusione si è levato in chiesa un lungo applauso. Il sacerdote ha ricordato le parole del Papa, secondo cui «la Chiesa è un ospedale da campo» e ha definito «fondamentale l'accoglienza verso i migranti: è un principio etico». «Se siamo giunti a questo punto - ha poi detto - è anche perché finora se ne è parlato poco nei luoghi di formazione, come le scuole, e spesso anche le parrocchie». Don Biancalani ha anche definito «inaccettabili» alcuni provvedimenti del governo, aggiungendo poi: «Stanno partendo fiumi di denaro verso le coste libiche. Non penserete mica che ce li fermino gratis». «Faccio politica nel senso di polis - ha poi detto - perché siamo chiamati a esprimerci sulla vita comune e quando sono in gioco diritti umani dobbiamo avere diritto di parlare». 

Tantissime le persone oggi in chiesa. Presenti in modo massiccio anche forze dell'ordine e vigili urbani. Molte anche le telecamere e i giornalisti. Presenti anche esponenti del Pd che hanno promosso un sit-in di sostegno al prete. Tra loro lo stesso segretario regionale del partito Dario Parrini: «Pensavo fosse necessario fare questo sit-in e soprattutto esserci», ha detto.

«Sono musulmano ma alla Messa di don Massimo io ci sarò», ha detto Ibrahim, originario del Gambia, prima di entrare per la Messa. «Massimo aiuta anche i poveri italiano che sono ospiti qui: viviamo con loro
come fratelli», ha aggiunto. 


 

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