Salva Roma, a rischio servizi per anziani, disabili, strade e asili: un collasso annunciato

Salva Roma, a rischio servizi per anziani, disabili, strade e asili: un collasso annunciato
di Michela Giachetta e Fabio Rossi
3 Minuti di Lettura
Giovedì 27 Febbraio 2014, 07:56
Azzeramento degli investimenti, tagli orizzontali dei servizi ai cittadini, nessun intervento per riparare strade e scuole, per non parlare di fogne e tombini. La decadenza del decreto Salva Roma ha come primo effetto immediato il rinvio sine die, o quasi, dell’approvazione del bilancio di previsione 2014 del Campidoglio, che adesso i più ottimisti considerano realizzabile non prima della fine di giugno.



Nel frattempo, così come già accade dal 1° gennaio scorso, l’amministrazione sta procedendo «per dodicesimi», ossia ogni mese si spende per ogni voce di bilancio in proporzione agli stanziamenti previsti nella manovra dello scorso anno. Una prassi che può avere effetti devastanti sui conti, come dimostra proprio l’esperienza dello scorso anno, ma ancor di più sulla città e sui romani. Senza un bilancio approvato, infatti, non si possono mettere in campo nuovi investimenti.



Quindi niente opere pubbliche, ma anche stop a qualsiasi intervento di manutenzione straordinaria su strade, scuole e fognature. E non è difficile accorgersi di quanto la Capitale abbia assoluto bisogno di lavori del genere. Tagli drastici potrebbero abbattersi a breve anche sulla spesa corrente, a partire dai dipartimenti. Ma la scure toccherà inevitabilmente anche le aziende capitoline, già attesa da una revisione al ribasso dei contratti di servizio, a partire da Atac e Ama.



ALLARME DEI MINI-SINDACI

«Senza Salva Roma, in città si ferma tutto, a cominciare dai servizi sociali». L’emergenza nei Municipi è quella: l’assistenza domiciliare ai disabili, agli anziani, ai minori che potrebbe essere tagliata e i centri diurni che potrebbero essere chiusi. Anzi, alcuni hanno già chiuso per mancanza di fondi. «Nell’emergenza possiamo non fare la manutenzione stradale - spiega il portavoce dei minisindaci, Giammarco Palmieri - ma se non ci sono soldi per il sociale, vuol dire che la persona con un handicap e che necessita di un assistenza, domani mattina, senza quell’assistenza, non potrà muoversi dal letto».



La situazione è talmente grave, che Palmieri oggi invierà a nome di tutti i municipi una lettera all’assessore al Sociale, Rita Cutini, per chiedere un incontro urgente. «Abbiamo fatto miracoli fino ad ora, ma adesso, con lo stop al Salva Roma, rischiamo di far saltare tutto - dice Daniele Torquati, presidente del XV - A metà marzo finiscono i soldi per l’assistenza domiciliare ai disabili, agli anziani e ai minori. Abbiamo già grossi problemi di fondi per l’edilizia scolastica». Anche nel XII municipio la situazione è critica. Tanto che la minisindaco Cristina Maltese ieri ha scritto al sindaco, all’assessore al Bilancio, e alla Cutini per sottolineare che senza il bilancio 2014 c’è il rischio di un collasso generale: lungo l’elenco dei servizi già chiusi.



L’assistenza domiciliare rischia di essere ridotta nell’immediato. E ad aprile verranno interrotti i servizi di assistenza ai malati di Alzheimer e di accoglienza nel centro residenziale temporaneo per anziani. «Questo è il momento peggiore», dice senza mezzi termini Paolo Marchionne, presidente del III, riferendosi al ritiro del Salva Roma. «Siamo già in difficoltà, così rischiamo di chiudere tutto. Fino ad aprile i soldi per i servizi sociali ci sono. Ma non possiamo continuare a garantire l’assistenza senza un bilancio». Anche Andrea Catarci (VIII) parla di «rischio collasso». «Per le strade i finanziamenti sono terminati, abbiamo zero euro per la cultura e lo sport. E riusciamo a coprire i servizi sociali, già ridotti, solo fino ad aprile». Sulla stessa linea Valentino Mancinelli (XIII), nel cui municipio a fine marzo termineranno i fondi per i centri diurni per disabili. «Impossibile farcela, se continueremo a lavorare senza un bilancio».
© RIPRODUZIONE RISERVATA