Sochi, alcuni atleti ucraini lasciano i Giochi. La sciatrice Matsotska accusa Ianukovich per i massacri

Bogdana Matsotska
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Giovedì 20 Febbraio 2014, 13:12 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 16:59
Alcuni atleti ucraini hanno deciso di lasciare le Olimpiadi invernali di Sochi in Russia per le violenze e i morti negli scontri a Kiev. Lo conferma il Cio.



«Alcuni di loro hanno deciso di ritornare a casa - dice il portavoce del comitato olimpico Mark Adams - Sergei Bubka (ex campione dell'asta e presidente comitato olimpico ucraino, ndr) rispetta la loro decisione». Il Cio non ha reso noto chi e quanti atleti della delegazione ucraina (43 quelli presenti) hanno deciso di ritirarsi a tre giorni dalla chiusura.



Bubka si era detto «scioccato» per i fatti di sangue di Kiev e aveva fatto un appello affinché si deponessero le armi «per il bene e il futuro dei nostri figli».



Anche la sciatrice ucraina Bogdana Matsotska non rappresenterà più il suo Paese ai Giochi di Sochi. Lo ha annunciato su Facebook l'atleta stessa come forma di protesta contro il presidente Victor Ianukovich e per solidarietà con i manifestanti di Kiev. «Mi rifiuto di gareggiare ancora» dice l'atleta, accusando il presidente di «irresponsabilità».



Il padre e allenatore della Matsotska ha detto che entrambi «siamo estremamente arrabbiati per le ultime azioni del presidente Ianukovich, che invece di risolvere il conflitto attraverso i negoziati (nei quali confidavamo quando siamo partiti per Sochi) ha annegato nel sangue le ultime speranze della nazione». «In solidarietà con i combattenti delle barricate di Maidan come protesta contro le azioni criminali verso i manifestanti, l'irresponsabilità del presidente e del suo governo servo, ci rifiutiamo di gareggiare ancora ai Giochi olimpici di Sochi» scrivono i due.



La delegazione olimpica dell'Ucraina ha osservato un minuto di silenzio oggi per ricordare le vittime degli scontri di piazza a Kiev tra polizia e manifestanti. Nel quartier generale del villaggio olimpico a Sochi, tutti gli atleti ucraini, insieme con i dirigenti, si sono alzati in piedi, esponendo la bandiera nazionale.