Roger Waters ritrova il papà: eroe dello sbarco di Anzio, solo ora scopre che riposa nel cimitero inglese a Falasche Video/

Il piccolo Roger Waters com in genitori
di Giovanni Del Giaccio
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Martedì 21 Gennaio 2014, 11:56 - Ultimo aggiornamento: 23 Gennaio, 11:32
Cercava da anni il luogo dov’era sepolto il padre, pensava di aver concluso il suo viaggio di fronte al monumento con i nomi dei caduti al cimitero di Cassino.

Roger Waters, mito della musica, fondatore dei Pink Floyd, non immaginava di essere appena all’inizio. Del padre, Erich Fletcher, ha un’immagine in bianco e nero del 1943, prima che l’uomo partisse per la guerra. Il tenente dei fucilieri reali ha in braccio il piccolo Roger, di appena 5 mesi. Il 18 febbraio del 1944 il giovane ufficiale britannico è morto nelle campagne di Aprilia, dove 70 anni dopo - in occasione delle cerimonie per lo sbarco di Anzio - sarà inaugurata una stele che ricorda i caduti.







L’anniversario dell’operazione “Shingle” è il 22 gennaio, da lì è partita la lunga battaglia per la liberazione di Roma. E’ inevitabile, però, che il clou sarà proprio con il fondatore del gruppo che ha passato la vita a cercare il padre che non ha mai conosciuto e ha dedicato a quell’operazione anche il brano “When the tigers broke free”. Testo che ricorda come «la testa di ponte di Anzio è stata mantenuta al prezzo di poche centinaia di comuni vite». A Waters sarà conferita la cittadinanza onoraria di Anzio, al termine di una vicenda a dir poco singolare.

Il chitarrista, infatti, era già stato in Italia a marzo del 2013, quando al cimitero di Cassino aveva appunto annunciato: «Il mio viaggio finisce qui». Non poteva sapere che grazie a un servizio mandato in onda dalla tv un arzillo signore di 92 anni, Harry Shindler, lo avrebbe condotto fino al luogo dove il papà è deceduto. E dove sorgerà il monumento. Shindler dopo essere sbarcato ad Anzio è rimasto in Italia - ad Ascoli - dove si è sposato.



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IL CASO

Il reduce si è sentito chiamato in causa, perché lui sapeva benissimo che l’8° Royal Fusiliers non aveva combattuto sulla linea Gustav, a Cassino. Non sapeva chi fosse Waters, ma «la storia di quel signore doveva trovare una migliore conclusione» - dice. Harry è un tipo intraprendente, questa era «una delle tante storie di cui ricomporre i pezzi». Così è partito ed è andato a Londra, dove ha trovato il diario di guerra del tenente colonnello John Oliver-Bellasis con le coordinate del luogo dov’era dislocato il battaglione la mattina del 18 febbraio ’44, giorno della morte del tenente Waters e di altre decine di nomi. Shindler ha trovato poi il riferimento del manager del famoso musicista e ha spedito una mail, chiedendo «se quel signore» fosse interessato a sapere dov’era morto suo padre. Non è trascorso molto tempo ed è arrivata la risposta positiva, all’altro capo del telefono c’era proprio «quel signore», Roger Waters. E qui è entrato in gioco Emidio Giovannozzi, architetto, ricercatore, editore e - a tempo perso - musicista che suona, guarda caso, i Pink Floyd. «Ho parlato con Waters della possibilità di deporre una targa ricordo nel posto dov’era morto il padre - dice Shindler - e volevo che la progettasse Emidio».



Qui è stata d’aiuto la tecnologia, un tracciatore Gps e il motore di ricerca Google heart, ma con le coordinate inserite sul diario - 830300 - non c’erano risultati accettabili. «Ho cominciato a studiare i metodi di tracciamento delle mappe militari britanniche e sui fatti di Anzio dalla metà del febbraio 1944 in poi - è Giovannozzi a parlare - Dopo qualche settimana, sono riuscito non solo a scoprire che una coordinata di sei cifre corrisponde a un quadrato di 100 metri di lato su una mappa militare, ma anche a rintracciare una mappa britannica di Anzio del 18 febbraio ’44 con tutte le posizioni in campo dei vari reggimenti e battaglioni alleati. Individuato il punto esatto, l’ho sovrapposta a una visione satellitare di Google Earth e ho ottenuto uno spot nella campagna sotto Aprilia che corrispondeva esattamente alla descrizione geomorfologia contenuta nel diario di guerra». La zona è quella conosciuta come “Buon riposo”, nei pressi del tristemente noto Campo di Carne. Lì morirono migliaia di uomini negli scontri tra gli alleati sbarcati ad Anzio e i tedeschi che, nel frattempo, erano riusciti a organizzare la controffensiva.



LE CERIMONIE

Proprio lì sorgerà il monumento che il 18 febbraio sarà inaugurato da Roger Waters e dal sindaco, Antonio Terra. In Comune la scelta di realizzare «un obelisco alla memoria dei caduti della seconda guerra mondiale i cui resti non sono stati rinvenuti e per i quali, dunque, non è stata data sepoltura» è stata votata all’unanimità. Lo stesso giorno il leader dei Pink Floyd riceverà ad Anzio la cittadinanza onoraria. Il sindaco Luciano Bruschini, sollecitato dal presidente del Museo dello sbarco Patrizio Colantuono, ha scritto a Waters e il suo agente qualche giorno dopo ha chiamato dicendo che era «orgoglioso di accettare l’invito». I due eventi rischiano di far passare in secondo piano le cerimonie in programma il 22 gennaio, data dello sbarco, ad Anzio e Nettuno e nei giorni successivi, quando ci sarà anche una ricostruzione sulla spiaggia di quello che avvenne all’arrivo degli alleati. I giorni più difficili arrivarono dopo, compreso quel 18 febbraio.



LA RICOSTRUZIONE

E a proposito di Aprilia è un altro architetto con la passione per la storia, oltre a un’invidiabile collezione di mezzi d’epoca, a raccontare. Lo studio di Diego Cancelli è in località Carano, a due passi c’è il cimitero napoleonico che era la linea di demarcazione fra gli alleati che avanzavano dal mare e i tedeschi attestati a Velletri. Padre di Nettuno, mamma di Anzio, smonta la polemica recente tra i due sindaci sul primo luogo nel quale hanno messo piede gli anglo-americani. «E’ una questione di avverbi - dice - l’intera operazione è nota come sbarco di Anzio, non è solo ad Anzio che sono arrivati gli alleati che poi hanno combattuto fino a Roma». Torniamo al 18 febbraio, allora. «Ci fu un attacco tedesco lungo la Nettunense alla cinquantaseiesima divisione inglese, la zona è alla sinistra dell’attuale via di collegamento, andando verso Roma. L’ottavo fucilieri rimase isolato, gli uomini vennero accerchiati e uccisi uno a uno. I tedeschi li lasciarono lì e quei soldati vennero dati per dispersi. A maggio - continua Cancelli - vennero rimossi i cadaveri ma erano ormai irriconoscibili. E’ per questo che a mio parere il papà di Roger Waters è sepolto ad Anzio, nel cimitero inglese in località Falasche, tra i corpi rimasti senza nome».



GLI ANEDDOTI

«A ottobre ho ricevuto da Henry una telefonata che ho ancora impressa nella mente - racconta Giovannozzi - con il suo accento british-marchigiano m’ha detto se conoscevo le musiche moderne, perché l’aveva chiamato un signore che fa il cantante di questa band, i Fluidi, i Pink Floyd no? Io non stavo nella pelle». Già, Shindler non sapeva chi fosse Waters, tanto meno conosceva il suo gruppo, ma dalla sua tenacia non solo si è risaliti al luogo dov’è morto Eric Fletcher ma è nato uno scambio continuo all’interno dell’insolito terzetto. Waters ha spedito in anteprima al veterano “Only One River”, la canzone dedicata alla memoria del padre, oltre a una dedica nella quale lo ringrazia per ciò che ha fatto, mentre per i dettagli del viaggio si sono sentiti di continuo. Una ricerca quasi rocambolesca, l’unica però che dopo 70 anni ha consentito a Roger Waters di sapere con certezza dove il padre ha perso la vita e dove, da adesso in poi, potrà essere onorato.
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