Vega, decimo successo in 10 lanci: il vettore italiano batte tutti i primati

Vega, decimo successo in 10 lanci: il vettore italiano batte tutti i primati
di Paolo Ricci Bitti
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Mercoledì 2 Agosto 2017, 05:43 - Ultimo aggiornamento: 5 Agosto, 18:49
Vega fa 10 su 10 e merita 10. Con lode, perché anche per la sua decima missione ha brillato illuminando la notte sulla giungla amazzonica attorno lo spazio-porto di Kourou, nella Guyana francese, e inchiodando perfettamente in orbita altri due satelliti insieme all'orgoglio e all'eccellenza della tecnologia italiana.

Nella storia mondiale dei lanciatori, dei razzi, insomma, non è mai esistito un percorso netto così immacolato - e in soli cinque anni -  come quello del vettore della "famiglia" dell'Agenzia spaziale europea costruito a Colleferro (80 chilometri a sud di Roma) da Avio con il coordinamento dell'Agenzia spaziale italiana che raccorda sette paesi europei fra i quali l'Italia è fortemente leader sin dall'ideazione del razzo e quindi con la progettazione e la realizzazione del 65% del progetto la cui inizialmente lunga gestazione ha ripagato in pieno le aspettative, comprese quelle degli investitori che hanno puntato sull'azienda laziale fin dal suo recente debutto alla Borsa di Milano.

L'avvocato Gianni Agnelli alla fine degli anni Ottanta (con la Fiat inseritasi nella scia di Bpd e Snia) definì Vega la "500 dello spazio" e il successo del razzo, che ha effettuato la prima missione nel 2012 dopo la ripresa del progetto nel 1998, è sulle orme di quello altrettanto "stratosferico" dell'utilitaria che in questi giorni celebra i 60 anni di vita.

Questa volta il carico di Vega, decolato alle 3.58 italiane, era composto da due satelliti: OPTSAT-3000 e Venus. Il primo è del Ministero della Difesa Italiano e nella sala di controllo Jupiter di Kourou era presente  anche il capo di stato maggiore dell'Aeronautica, generale di squadra aerea Enzo Vecciarelli, seduto a fianco di Roberto Battiston, presidente dell'Agenzia spaziale italiana, e di Giulio Ranzo, ad di Avio spa, vertice dell'azienda di Colleferro in cui lavorano, in strutture e con tecnologie avveniristiche, oltre 700 tecnici altamente specializzati, alcuni dei quali nipoti e figli dei primi addetti al settore spaziale dell'impresa.

Il sistema OPTSAT-3000, composto da un satellite pesante 368 chilogrammi per sei anni in orbita Leo (Low Earth Orbit) eliosincrona, rilasciato in orbita alle 4.42, e da un segmento di terra per il controllo in orbita, l’acquisizione e il processamento dei dati, OPTSAT-3000 fornirà immagini ad alta risoluzione di ogni area del pianeta, permettendo all’Italia di acquisire una capacità nazionale autonoma di osservazione della Terra dallo Spazio con sensore ottico ad alta risoluzione. 


Il "rilascio" in orbita del satellite OPTSAT-3000


Il satellite è stato portato in un'orbita "polare" ad un altezza di 450 km, più o meno quella della stazione spaziale internazionale dove è appena sbarcato l'astronauta italiano Paolo Nespoli: l'Iss sfreccia tuttavia su orbite che escludono i poli. 

L’intero sistema viene fornito da Leonardo attraverso Telespazio (Leonardo 67%, Thales 33%), primo contraente alla guida di un gruppo internazionale di aziende tra cui Israel Aerospace Industries (IAI), che ha realizzato il satellite nell’ambito di un accordo di cooperazione internazionale tra Italia e Israele, e OHB Italia, responsabile del lancio affidato a Vega.

Il segmento di terra è articolato su tre siti operativi: il Centro Interforze di Telerilevamento Satellitare (CITS) di Pratica di Mare, il Centro Interforze di Gestione e Controllo SICRAL (CIGC SICRAL) di Vigna di Valle e il Centro Spaziale del Fucino di Telespazio. OPTSAT-3000 interopererà a partire dal 2018 con il sistema di satelliti radar COSMO-SkyMed di seconda generazione – anch’esso sviluppato dall’industria italiana, con Leonardo e le sue joint venture Thales Alenia Space (Thales 67%, Leonardo 33%) e Telespazio –, integrando dati ottici e radar per fornire alla Difesa italiana informazioni di estrema precisione, risoluzione e completezza e strumenti d’analisi e operativi allo stato dell’arte. 

Venus  è un satellite franco-israeliano per l'osservazione della terra frutto della collaborazione tra CNES (agenzia Spaziale francese) e ISA (Agenzia Spaziale Israeliana). Servirà in particolare per monitorare lo stato di salute di foreste e aree verdi della Terra.

APPLAUSI
Il rilascio è avvenuto alle 5.37, salutato dall'applauso dei tecnici della sala di controllo che hanno così scaricato la tensione al termine della decima missione di Vega il cui "strepitoso successo di 10 lanci su 10 con il trasporto in orbita di 25 satelliti" è stato poi ricordato dallo stesso Stephen Israel, ceo di Ariane Space.

ASI
È un ottimo esempio di Space Economy il decimo lancio di Vega. Lo ha detto all'Ansa il presidente dell' Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Roberto Battiston, che ha seguito il lancio dalla base europea di Korou (Guyana Francese). «È un lancio importante - ha osservato - perché mette in orbita due satelliti ad alta tecnologia» e che dimostra come Vega «abbia la capacità di attrarre clienti di stampo internazionale e lo rende un esempio concreto di Space Economy». Vega, ha concluso, «è il frutto di un lavoro eccellente».

AVIO
Con il lanciatore Vega, costruito per l'Agenzia Spaziale Europea (Esa) negli stabilimenti italiani di Colleferro (Roma) l'Italia è entrata a far parte a pieno titolo della Space Economy: per l'amministratore delegato della Avio, Giulio Ranzo, lo dimostra il decimo lancio di Vega. «Con dieci missioni e dieci successi Vega ha raggiunto un traguardo di performance e affidabilità ineguagliato», ha detto ancora Ranzo. «Siamo orgogliosi di questo risultato, il primo ottenuto da Vega dopo la quotazione in Borsa, che - ha rilevato -testimonia, oltre alla grande affidabilità dei nostri prodotti, l?efficacia della collaborazione con Arianespace e con i partner industriali europei?. Il lancio di oggi, ha osservato Ranzo, è il frutto di una collaborazione importante con Israele, un Paese che ha grandi competenze tecnologiche, e il fatto che sia stato affidato a Vega il satellite che ha realizzato per il ministero italiano della Difesa è un importante riconoscimento delle nostre capacità. Il decimo lancio di Vega, ha proseguito, consolida il ruolo della Avio e dello spazio italiano nella Space Economy: Facciamo ormai parte a pieno titolo di questo settore industriale e le nostre tecnologie stanno rendendo lo spazio un settore ancora più accessibile.

LEONARDO

Lo spazio è «una realtà di primo piano nell'economia nazionale»: lo ha detto l' amministratore delegato della Leonardo, Alessandro Profumo, commentando il successo del lancio del satellite della Difesa Optsat-3000. «Crediamo fermamente nel futuro del settore spaziale, che rappresenta la frontiera dell'innovazione per ogni Paese. Il nostro impegno come industria - ha aggiunto - è quello di continuare a investire nella ricerca e sviluppo per realizzare tecnologie sempre più avanzate».

Sarà il il Centro spaziale del Fucino a ricevere e distribuire le immagini dal satellite. La prima trasmissione è prevista per il 7 agosto. «In un momento di rischi nuovi e consolidate minacce, in cui abbiamo missioni in varie parti del mondo, il lancio di questo satellite è di profondo significato, perché il ruolo internazionale che gioca un Paese dipende dalle capacità reali che sa esprimere sul piano operativo», ha spiegato il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Claudio Graziano, intervendo alla cerimonia di presentazione di OPTSAT-3000 presso la sede del Segretariato generale della Difesa e direzione nazionale degli Armamenti nell'aeroporto «Francesco Baracca» di Roma: «Se non si hanno informazioni e dati non si ha la possibilità di operare - ha aggiunto Graziano - questo satellite ci permetterà di disporre di dettagli utili a gestire in sicurezza le nostre operazioni».

OPTSAT-3000 consentirà infatti agli utenti della Difesa, alle agenzie governative italiane e ai partner internazionali che hanno sottoscritto accordi di cooperazione con il nostro Paese, di poter disporre di immagini ad alta risoluzione di ogni punto della Terra.

Il Segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli Armamenti, Carlo Magrassi, spiegando che «nei prossimi mesi si svolgeranno ulteriori test sul satellite», ha sottolineato che «quella di oggi è una tappa importante del percorso che risale al 1964, quando l'Italia fu la terza nazione a mettere in orbita un satellite; e segna un ulteriore tassello nelle capacità della Difesa di osservare la Terra dallo Spazio».
Secondo il sottosegretario alla Difesa, Gioacchino Alfano, con questa operazione «l'Italia si dimostra un Paese capace di mantenere ai massimi livelli le sue capacità tecnologiche. Il satellite è sostenuto dalla Difesa - ha concluso Alfano - ma ha funzioni anche per esigenze civili».



VEGA
Per Vega si tratta del quarto lancio negli ultimi 10 mesi, il secondo del 2017, a dimostrazione delle sue doti di affidabiliti e flessibilità. Il razzo, alto come un palazzo di 11 piani, è progettato, sviluppato e realizzato in Italia da Avio attraverso la controllata ELV (partecipata al 30% da ASI). È un vettore di ultima generazione studiato per trasferire in orbita bassa (tra 300 e 1.500 km dalla terra) satelliti per uso istituzionale e scientifico, per l'osservazione della terra ed il monitoraggio dell'ambiente. Finanziato per il 65% dall'Italia e realizzato nello stabilimento Avio di Colleferro, Vega è in grado di mettere in orbita satelliti di massa fino a 2000 kg e completa la famiglia dei lanciatori europei dell'Agenzia spaziale europea che comprende anche Ariane.

Avio costruirà il nuovo lanciatore Vega C e parteciperà al nuovo lanciatore Ariane 6 con i nuovi motori a solido e le turbopompe ad ossigeno liquido Vinci e Vulcain. Il nuovo motore a propulsione solida, denominato P120C, che equipaggerà il nuovo vettore europeo Ariane 6 e la nuova versione più potente del lanciatore spaziale Vega, la "C", sarà sviluppato e prodotto da Europropulsion (J.V. 50% Avio, 50% ASL).

Per la realizzazione di questo motore e del nuovo motore Zefiro 40 (interamente sviluppato, realizzato e testato da AVIO in Italia e che andrà ad essere il secondo stadio del lanciatore Vega), verrà utilizzato un nuovo materiale composito in fibra di carbonio pre-impregnato, realizzato direttamente da Avio in Italia nei propri laboratori di ricerca di Colleferro (Roma) e di Airola (Benevento).

Avio ha una lunga esperienza nella progettazione e nella realizzazione di sistemi propulsivi a propellente solido e liquido per i lanciatori spaziali e per la propulsione tattica. Sono di Avio la turbopompa a ossigeno liquido del motore criogenico Vulcain e i due motori laterali a propellente solido per l'Ariane 5 e il primo stadio del missile di difesa antimissile Aster 30. Ad oggi, la propulsione a solido Avio è stata presente con successo in tutti gli oltre 230 lanci di Ariane e in tutti quelli di Vega. Nel campo dei satelliti, il Gruppo Avio ha realizzato e fornito a ESA e ASI (Agenzia Spaziale Italiana) sottosistemi propulsivi per la messa in orbita e il controllo di oltre 30 satelliti, tra cui i più recenti SICRAL e Small GEO.
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