Un uomo armato di un grande coltello ha seminato nuovo terrore e sangue in Germania: nel primo pomeriggio ha preso d'assalto un supermarket della catena Edeka in un'affollata strada di Amburgo. Il bilancio è di almeno un morto e 5 feriti, una donna di cinquant'anni e quattro uomini, uno dei quali in gravi condizioni. Secondo alcuni testimoni l'uomo, che ha 26 anni ed è nato negli Emirati Arabi, ha gridato "Allah u Akbar" (Dio è grande, ndr) prima di colpire le proprie vittime. L'uomo si è poi dato alla fuga: è stato bloccato dai passanti che lo hanno inseguito e colpito con alcune sedie e costretto a terra, causandogli delle leggere ferite al volto. Poi l'intervento della polizia, che ha catturato l'aggressore.
Le autorità non hanno ancora reso note le identità delle vittime, né dell'attentatore, immortalato in un'auto della polizia con il viso coperto di sangue, parzialmente celato da un telo bianco.
«Ero in piedi al registratore di cassa, quando è entrato e ci è venuto incontro. Aveva un coltello enorme, il sangue spalmato ovunque. Era esaltato, brandiva l'arma», ha raccontato un testimone. La ricostruzione della polizia precisa che l'aggressore ha colpito la prima vittima all'interno del supermarket, morta sul colpo. Poi ha colpito con il coltello altre quattro persone prima di darsi alla fuga, durata pochi minuti. Sul posto sono arrivati gli agenti dell'antiterrorismo armati di fucili mitragliatori, mentre ambulanze e un elicottero atterrato sulla strada adiacente al supermercato si occupavano dei feriti.
Secondo i media tedeschi la polizia ha aperto una indagine per terrorismo: la pista della rapina, inizialmente diffusa sulla stampa, è stata presto accantonata. L'uomo è entrato per uccidere, non ha preso nulla nel market. «Non escludiamo nulla, le indagini sono a tutto campo», ha precisato un portavoce. Quel che è certo, al momento, è che l'uomo ha agito da solo. Nessun gruppo della galassia jihadista ha rivendicato l'azione, e sui network estremisti l'episodio per ora non ha trovato spazio, riferiscono gli esperti del settore. Eppure è già da diverso tempo che l'Isis, in particolare, invita lupi solitari a colpire gli infedeli in Europa con modalità simili a quelle odierne.
A fine maggio, i jihadisti lanciarono un disperato appello alle cellule e ai lupi solitari: chi «non può combattere al fianco dell'Isis attacchi gli europei nelle loro case, mercati, strade e raduni». L'ordine è quello di seminare panico e terrore, con ogni mezzo e ogni tipo di arma a disposizione.