Tour, Aru da sogno: stacca Froome e vola in maglia gialla

Aru
di Francesca Monzone
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Giovedì 13 Luglio 2017, 17:08 - Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 08:44

Fabio Aru è il padrone del Tour de France. Un attacco deciso nel finale della tappa a Peyragudes contro Chris Froome che non ha saputo rispondere, abbandonato dalle forze e dai suoi scudieri. Un’azione spettacolare quella dell’uomo dell’Astana a 300 metri dal finale, mentre il francese Romain Bardet andava a vincere la frazione, la numero 12 da Pau a Peyragudes. Ma a lui, al campione d’Italia Aru, importava la maglia gialla che adesso è sulle sue spalle con un vantaggio di 6 secondi nei confronti di Froome che ha dovuto sfilarsela. Terzo posto per il cavaliere sardo mentre Froome ha chiuso in settima posizione con un ritardo di 22”.

Non si può neppure dire, oggi, che Aru abbia riaperto la Grande Boucle: la corsa gialla mai era stata chiusa, sempre in bilico, sempre affascinante e così sarà fino a Parigi, al traguardo sui Campi Elisi. Sei secondi sono pochi davvero aspettando le prossime fatiche, e Bardet, oggi vincitore, è dietro di loro nella “generale”, staccato di 25 secondi.
Fantastico è stato il successo di Fabio Aru, il campione dell’Astana che adesso è in giallo dopo questa frazione di 214 chilometri. A vincere, come detto, il francese Roman Bardet della AG2R seguito da Rigoberto Uran della Cannondale Drapac, sanzionato con 20 secondi di penalizzazione per aver preso una borraccia in un punto non consentito.

«Ho provato ad attaccare negli ultimi 300 metri – ha spiegato Aru - e ho pensato solo ad andare a raggiungere il finale con tutta la forza che avevo. Mi mancava vestire la maglia gialla di leader di questa corso: è un’emozione grandissima. Mancano ancora tante tappe e aver conquistato la maglia oggi è un aiuto importante per arrivare a Parigi».

In classifica,  fuori dal gruppo dei migliori ci sono Nairo Quintana (è ottavo a oltre 4’) della Movistar e Alberto Contador della Trek Segafredo.
 


E’ un momento storico per il ragazzo di Villa Cidro: oggi ha conquistato la sua prima maglia gialla al Tour de France, che è la corsa più importante al mondo.
La frazione odierna si è decisa negli ultimi 300 metri: Aru ha attaccato e Bardet ha risposto mentre Uran si è messo nel mezzo. Da solo, senza squadra, Aru ha compiuto la sua impresa diventando il primo sardo nella storia del ciclismo a vestire la maglia gialla e ora è anche uno dei pochi corridori italiani ad aver vestito le tre maglie dei tre grandi giri. Il cavaliere dei quattro Mori ha vinto questa sfida da solo, lui che doveva essere il capitano dell'Astana al Giro d'Italia, adesso al Tour de France è il leader della classifica generale. E’ stata, la sua, una vittoria contro tutto e tutti, con la stampa francese che ha dimostrato sempre di non amare questo corridore, contestandogli amicizie ambigue e vicine anche al mondo del doping. Senza una vera squadra - dopo aver perso Dario Cataldo, ieri, caduto in corsa e senza il supporto di Fugslang - Aru ha dovuto fare tutto da solo.

Froome, che al contrario aveva il team più forte, ha fatto vedere di non essere imbattile: ha, invece, punti deboli. 
«È stato un arrivo molto duro – le parole di Froome – Non avevo più gambe nel finale ma c'è ancora molta corsa davanti a me. Mi complimento con Roman Bardet che ha conquistato la tappa e con Fabio Aru che ha preso la maglia gialla. Ho fatto il massimo nel finale ma non avevo le gambe per seguirlo».

Il capitano della Sky, che oggi ha perso la maglia gialla, lo ha fatto negli ultimi 300 metri di corsa. Ha tagliato il traguardo con la sofferenza sul volto. È diventato umano, Froome, e ora è costretto ad attaccare perché davanti ha due avversari molto forti: Fabio Aru e Roman Bardet.

Bardet ha mostrato determinazione. «Sono contento di aver vinto la mia terza tappa. Abbiamo guadagnato secondi nella classifica generale – ha detto il francese – Adesso sarà una battaglia molto difficile perché la classifica è molto stretta, ci sono quattro corridori in un solo minuto. Ho ottenuto questo successo grazie alla mia squadra e voglio ringraziarli tutti. Il Tour non è finito mancano ancora tanti giorni di corsa e tante salite».

Importante sarà la tappa di domani. Il capitano dell'Astana dovrà cercare di mettere da parte secondi importanti in vista delle salite dure e della cronometro che arriveranno nell'ultima settimana. Domani, 14 luglio, è il giorno la festa nazionale francese, un giorno che ci riporta anche all'attentato di Nizza di un anno fa. I francesi, grandi per il loro orgoglio nazionale, cercheranno di vincere a tutti i costi.

Sarà ancora una tappa per gli uomini di classifica e sarà importante attaccare e difendersi.
Si correranno 100 chilometri da Saint Girons a Foix: tre colli di prima categoria.

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