Medici e infermieri sono accusati di maltrattamenti, aggravati dal fatto di aver agito «per motivi abbietti». Il sospetto degli inquirenti è che gli indagati abbiano vessato la donna per dispetto o addirittura per ritorsione, seccati per le continue richieste di assistenza fatte dalla paziente. I pm contestano ai sanitari di aver abusato dei propri poteri e di aver violato i doveri inerenti la loro funzione.
Dagli accertamenti è emerso che, nel corso degli ultimi tre anni, la vittima avrebbe subìto comportamenti persecutori, vessatori, a volte aggravati da insulti rabbiosi. Gli indagati le avrebbero spento l'audio del comunicatore. Spostando il suo monitor e impedendo quindi alla paziente di intercettare con le pupille il lettore ottico, le avrebbero reso impossibile leggere, usare internet, telefonare e scrivere mail, isolandola dal mondo circostante e costringendola a rimanere inerme nel letto per intere giornate.
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