M5S, boom di spese per il gruppo 52 mila euro per un convegno di De Masi

M5S, boom di spese per il gruppo 52 mila euro per un convegno di De Masi
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Mercoledì 5 Luglio 2017, 20:52 - Ultimo aggiornamento: 6 Luglio, 13:32
Un disavanzo di gestione pari a 484.564 euro, che porta il patrimonio netto totale a 2 milioni e 173mila euro, a fronte dei 2 milioni e 658mila dell'esercizio precedente. È quanto emerge dal bilancio 2016 del gruppo Camera M5S, firmato dalla deputata-tesoriera Laura Castelli. A pesare sulle casse del Movimento 5 Stelle sono soprattutto le spese per le ricerche e i servizi per la comunicazione, che, come si legge nella relazione al rendiconto chiuso lo scorso 31 dicembre, hanno subito un incremento del 375%, passando dai 109mila euro del 2015 ai 522mila del 2016.  

Tra le spese più significative - recita il documento - «assume particolare rilievo il costo sostenuto per l'attività di studio e ricerca commissionata al Prof. Domenico De Masi, inerente l'evoluzione sul lavoro post industriale tra il 2016 e il 2025» i cui risultati sono stati presentati in occasione del convegno «Lavoro 2025», che si è svolto alla Camera a gennaio: una ricerca per la quale i 5 Stelle hanno sborsato 52.655 euro.  Nel dettaglio, i soldi investiti nella comunicazione sono passati dai quasi 72mila euro del 2015 ai circa 435mila euro del 2016. Per quanto riguarda le consulenze esterne di supporto all'ufficio comunicazione «si è scelto di aumentare lo stanziamento ad esse destinato, incrementandolo del 22% rispetto all'esercizio precedente». In modo particolare è stato «consolidato e ampliato» il progetto affidato alla società Web Side Story, che si occupa della comunicazione esterna del gruppo attraverso i social network.

Ingenti anche i fondi destinati alla campagna per il No al referendum costituzionale del 4 dicembre: circa 354mila euro. Una spesa che l'M5S motiva così: «Il 60% degli italiani - si legge sempre nella relazione - nonostante una campagna mediatica fortemente sbilanciata in favore delle posizioni governative, ha compreso fino in fondo i rischi e le conseguenze cui sarebbe stata esposta la nostra democrazia e la nostra Costituzione in caso di conferma da parte del popolo italiano».  Il risultato ottenuto con la vittoria del No alla consultazione referendaria «senza dubbio, lo si deve ricondurre anche e soprattutto alle cospicue forze e all'impegno messi in campo dai deputati cittadini del Movimento 5 Stelle, che non si sono affatto risparmiati», aggiunge la tesoriera Castelli.
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