San Martino in Trignano, in chiesa con la Messa Card, «Aperitivo, patatine e aria condizionata»

San Martino in Trignano, in chiesa con la Messa Card, «Aperitivo, patatine e aria condizionata»
di Ilaria Bosi e Italo Carmignani
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Domenica 2 Luglio 2017, 00:04 - Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 08:50
SAN MARTINO IN TRIGNANO (Spoleto) Si chiama Messa Card e il suo giorno è oggi, domenica. Nel cicaleggio basso di un paese di campagna immerso tra le colline di Spoleto, offre al nobile segno della croce la modernità della fidelity, la costanza della fede. Quanto la sua affezione, perché stamattina basta varcare il portone della chiesa di San Martino in Trignano e la fonte battesimale regala a parrocchiani o semplici fedeli quella tessera con cui viene premiato il loro impegno a partecipare alla Santa Messa della domenica. Il baratto fa così: la Messa Card, un talloncino di plastica, include prosecco di Conegliano Veneto ai più grandi e ritagli di ostie (quelle non consacrate, naturalmente) ai bambini, per tutti invece una chiesa climatizzata alla perfezione. Ma attenzione: niente commercio, tutto gratis, perché il parroco Gianfranco Formenton, origini venete e orgoglio umbro, scout dell'Agesci, non chiede vile denaro, ma solo santissimo rispetto per la parola di Dio. 

ALL’INIZIO DELL’ESTATE
Oggi è il primo giorno, ma la Messa Card non è una novità, semmai lo sono i premi. Da diverse estati, la tessera imprime alla prima domenica di luglio il curioso rituale. Timbrata a ogni messa, in origine la Card era rivolta ai più piccoli. La promessa dei premi era diversa. Perlopiù, si trattava di cene e gite per chi avesse ottenuto un punteggio minimo, definito dalla parrocchia. Quest’anno, puntuale come un orologio atomico, l’idea è stata rinnovata. A fornire lo spunto per rilanciarla, una comunicazione di servizio per rendere noti i nuovi orari della messa domenicale. E qui è la seconda novità.

Quest’anno, lo sbarco è nei social, il profilo Facebook di padre Formenton. Il testo, corredato di foto della chiesa, recita così: “Attenzione!!! - avverte il parroco di origini venete nel suo annuncio - Dalla domenica 2 luglio la S. Messa domenicale a San Martino in Trignano sarà celebrata alle ore 11.00... Locali climatizzati... e, per i possessori della “Messa Card”, aperitivo: prosecco di Conegliano Veneto per i grandi e... “ritagli di ostie & chips” per i più piccoli... Inoltre: l’Auditorium “San Martino” è a disposizione per convegni, conferenze, feste di compleanno per le famiglie ecc. ecc. Pranzo su prenotazione!... Ad maiorem Dei gloriam!”.

I LIKE
Il post ottiene subito più di 100 like, tra parrocchiani entusiasti dell’iniziativa. Non pare tanto, ma in campagna dove la fibra è ancora quella dei vestiti e si confonde con la tempra delle persone, è un successo. Ma non solo applausi. Brontolii sono in agguato e si alzano oltre il cicaleggio di qualche benpensante. Arrivano dai vertici della locale Confcommercio, che sempre su Fb, dalla pagina ufficiale dell’associazione, condividono il post del religioso, aggiungendo un commento amaro: «Ecco un esempio per salvaguardare i posti di lavoro impiegati nelle attività che pagano le tasse, da seguire o perseguire? Che ne pensate?». La polemica innescata da Confcommercio, a dire il vero, non ottiene lo stesso seguito del parroco, che da anni celebra messa indossando la stola arcobaleno, simbolo della pace. Nessuno s’accoda all’indignazione di Confcommercio per un’iniziativa che lo stesso religioso ha definito «un gioco, avviato insieme ai ragazzi». 

LA CRESIMA
Le critiche? Bah, il parroco rilancia. E tra le iniziative non convenzionali infila anche la Cresimat: una sorta di carta che, da quanto è possibile capire, consente di accumulare crediti ai ragazzi che si preparano a ricevere il sacramento della Cresima. Don Formenton è un prete anticonformista, come si sarebbe detto qualche anno fa, non nuovo a iniziative che fanno discutere e alzano il tono dei dibattiti. Ma alle polemiche, il religioso è abituato a rispondere sempre, puntuale e determinato, con i brani del Vangelo. Un paio d’anni fa, fuori dalla Chiesa, affisse un cartello provocatorio: “Vietato l’ingresso ai razzisti - Tornate a casa vostra”. Anche il populismo è servito.
 
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