Barcellona in rivolta contro il turismo: «Basta invasione selvaggia, stranieri tornate a casa»

Barcellona in rivolta contro il turismo: «Basta invasione selvaggia, stranieri tornate a casa»
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Martedì 27 Giugno 2017, 19:02 - Ultimo aggiornamento: 29 Giugno, 12:34
«Tourists Bastards!», «Tourist Go Home!»: le scritte apparse sui muri dei quartieri sensibili di Barcellona, Gracia, Barceloneta, Ciudad Vella, danno la misura del problema, e lanciano un grido di rivolta. «Basta turisti!». Per un barcellonese su due, la città è «al limite» di fronte all'invasione selvaggia, quotidiana di decine di migliaia di visitatori. E cresce la «turismofobia»: un sondaggio indica che il turismo è la prima fonte di preoccupazione ora per degli abitanti. Più della disoccupazione.

Il rigetto del turista cresce con i record storici che ogni anno segnano gli arrivi di turisti e gli sbarchi low cost all'aeroporto di El Prat: 44 milioni nel 2016. Il fenomeno della massificazione ha raggiunto dimensioni tali che gli stessi turisti se ne lamentano. Il 58% di loro pensa ci sia troppa gente nella città. Crescono gli episodi di insofferenza. La città, con servizi e trasporti pubblici pensati per 1,4 milioni di abitanti, accoglie ogni anno 8 milioni di turisti che si fermano almeno una notte, altrettanti che vengono solo per la giornata, più 2 milioni che sbarcano dalle navi da crociera. Per i barcellonesi l'impatto è sempre più pesante. Nei metro, bus, treni, spesso intasati, i locali sono una minoranza. Passeggiare in alcune zone, come attorno alla Sagrada Familia, sulla Rambla o in alcune vie del Barrìo Gotico o di Barceloneta è una lotta per la sopravvivenza.

È spagnolo solo il 6% dei 4,5 milioni di persone che visitano ogni anno il tempio di Gaudi, simbolo della città. Molti abitanti non lo hanno mai visitato per paura delle code. Il costo degli alloggi è schizzato alle stelle negli ultimi due anni in uscita dalla crisi in buona parte per la proliferazione degli appartamenti turistici illegali affittati su Airbnb e altre piattaforme. «Non è turismo, è invasione» scrive El Pais. Negli ultimi giorni sono emersi centinaia di casi di locali affittati a presunti inquilini permanenti, anche legati a reti criminali, subito sub-affittati a 200 euro a notte, senza licenza, ai turisti. Decine di migliaia di "giris" (turisti) arrivano nei quartieri con i rumorosi trolley che fanno impazzire i vicini di notte, sconvolgendo abitudini di vita e relazioni.

La storia della proprietaria di un locale costretta a affittare una notte il proprio appartamento su Airbnb per recuperarne le chiavi ha fatto il giro di giornali e tv, suscitando reazioni sdegnate. «La convivenza quotidiana fra residente e turista esacerba il malessere, crea un risentimento comprensibile», spiega Paolo Russo dell'università Rovira y Virgili.
Il sindaco Ada Colau eletta con Podemos nel 2015 promettendo anche meno turismo per ora non ha potuto fare molto. Ha però fermato la costruzione di nuovi hotel, si scontra con Airbnb, già multata di 600mila euro, per ottenere un controllo degli alloggi 'illegalì. Intanto il quotidiano britannico l'Indipendent ha inserito Barcellona nella lista dei 6 posti del mondo «che più odiano i turisti».
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