Chiarello, papà di due bimbi di 8 e 3 anni, come riporta l'edizione locale di 'la Repubblica', era giunto in ospedale sabato scorso con un forte dolore allo stomaco. Dopo tre giorni di accertamenti i medici gli avevano diagnosticato alcuni calcoli alla colecisti e indicato la strada dell'intervento in laparoscopia, cioè senza taglio chirurgico. Un intervento che dura mediamente una quarantina di minuti e che, invece, per Chiarello si è protratto per oltre sei ore. Un'agonia lunga un giorno con tre arresti cardiaci e danni celebrali che si è conclusa con la tragedia.
«Il medico, rischiando il linciaggio, ci ha detto la verità - dice un cognato Massimiliano Spieza -.
Siamo rimasti senza parole, siamo caduti nella disperazione e abbiamo capito che Filippo non ce l'avrebbe fatta». «Ce lo hanno ammazzato - gli fa eco il suocero, Luigi Naccari - e adesso vogliamo giustizia». La famiglia ha presentato denuncia contro l'ospedale e l'azienda Villa Sofia-Cervello ha già aperto un'inchiesta interna. Il medico che ha ammesso il suo errore ha lasciato l'ospedale. È sotto choc e si è chiuso in casa.
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