Lega di B, Gualtieri: «Non c'è unità di intenti, ritiro la mia candidatura»

Lega di B, Gualtieri: «Non c'è unità di intenti, ritiro la mia candidatura»
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Mercoledì 17 Maggio 2017, 14:29
«Non c'è unità di intenti, sostanzialmente ci sono due fronti contrapposti e per il momento non sembra ci sia via d'uscita: la mia era una candidatura per unire, non ci si riesce e per questo la ritiro». Salvatore Gualtieri, ex vicepresidente vicario della Lega di B e fino a oggi capolista del fronte contrapposto a quello di Claudio Lotito, annuncia all'Ansa il ritiro della sua candidatura. Ora c'è il rischio commissariamento anche per la Lega della serie cadetta, come è già avvenuto per quella di A

A più riprese nelle recenti assemblee elettive della Lega di serie B è mancato il numero legale per la nomina del nuovo presidente. «La mia era una candidatura che nasceva con l'intento di unire - spiega Gualtieri - Faccio un passo indietro per coerenza con le motivazioni stesse della mia candidatura caldeggiata inizialmente da entrambe le parti, che oggi sono profondamente divise. Qualcosa è' cambiato da quando il mio nome sembrava poter unire ad oggi, anche se l'unico programma presentato a tutte le società' è stato il mio. Ho seguito le procedure in modo corretto, parlando personalmente con tutte le società' e presentando un programma preciso e una idea precisa di governance. Oggi non ci sono le condizioni per unire e la mia candidatura perde la motivazione principale per la quale era nata». «In realtà - prosegue Gualtieri - non è stato presentato alcun programma alternativo al mio a tutte le società: non esiste un programma che abbia spiegato a tutti il perché non si può stare insieme, e soprattutto che abbia espresso chiaramente cosa non va bene e le intenzione sul da farsi, rendendolo pubblico.
Il mio programma aveva al centro il bene comune della lega B e del sistema, il dialogo corretto con tutte le componenti della federazione, lo sviluppo del brand lega B e della sua immagine e reputazione. Ma soprattutto - conclude l'ex vicepresidente - era un programma che parlava di cooperazione e di trasparenza, di qualità' di rapporti e di idee innovative ed aveva al centro di tutto la tutela e l'interesse della regolarità' del campionato e dello spettacolo nonché' prioritariamente la messa in sicurezza economica delle società. Evidentemente oggi tutto ciò si è perso e subentrano nuove e diverse motivazioni che non comprendo; probabilmente perché si pensa ad altro e si vuole disperdere un patrimonio di idee che non è ritenuto in linea con le esigenze e le aspettative delle società' di serie B». «Auguro alla lega di B di eleggere il miglior presidente possibile - il messaggio alle società - che sia capace di ricompattare tutti i club. Rimgrazio tutte le società che mi hanno appoggiato fino alla fine ma anche quelle che la pensano diversamente e che con correttezza mi hanno ascoltato dimostrando sincera stima e profondo rispetto nei miei confronti. Queste società' gradivano una figura considerata, secondo il loro punto di vista, forte politicamente, indipendentemente dalla priorità che a mio parere rimane quella di unire le due anime della lega: è una opinione che io rispetto profondamente come è giusto in democrazia. Rimango sempre a disposizione della causa della Lega B qualora ne avesse bisogno, nel caso dovesse in futuro cambiare lo scenario attuale».
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