Violenza politica a Vignanello, militante Casapound arrestato. Interrogatori in Procura

La manifestazione di Casapound a Vallerano
di Andrea Arena e Massimo Chiaravalli
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Mercoledì 15 Marzo 2017, 10:50 - Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 11:48

Perquisizioni e interrogatori negli ambienti di estrema destra sui monti Cimini. Alcuni militati sarebbero stati controllati stanotte dalle forze dell'ordine che indagano sull'aggressione - avvenuta lo scorso 11 febbraio - al giovane Paolo, responsabile soltanto di aver postato un commento a una foto ironica su Casapound pubblicata dalla pagina Facebook "Casapound dice cose a cazzo".

Il ragazzo era stato aggredito nei pressi di un centro commerciale di Vignanello e pestato da alcuni ragazzi. Gli indagati sarebbero due. Il presunto autore di questa aggressione, Jacopo Polidori, è stato interrogato in queste ore in Procura e sottoposto agli arresti domiciliari.

Questa mattina la stessa Procura ha comunicato che il reparto operativo - del Nucleo investigativo - del comando provinciale dei carabinieri,  ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di Jacopo Polidori, emessa dal gip Savina Poli su richiesta dello stesso ufficio. «Si è trattato, da quanto è emerso allo stato delle indagini, di una vera e propria azione punitiva. Gli aggressori hanno ripetutamente intimato alla persona offesa di astenersi, in futuro, dall’offendere in qualsiasi modo il loro movimento politico», sottolinea il comunicato dal tribunale.

Jacopo Polidori, in particolare, è accusato di aver preso parte all’aggressione e «di aver ripetutamente percosso con la cinghia la vittima, dopo che la stessa era stata colpita violentemente al naso. Il ragazzo già sanguinava copiosamente mentre veniva colpito a colpi di cinta dal Polidori», si legge nell'informativa. Che sottolinea poi che «molti dei partecipanti all’aggressione siano minorenni. Polidori, quasi trentenne, riveste il ruolo di presidente della sede di Vallerano del movimento Casapound, è stato con ogni probabilità il leader del gruppo».  

La vicenda aveva destato molto scalpore, tanto che il 4 marzo tra Vignanello e Vallerano si è svolta una manifestazione contro la violenza politica, organizzata dai due comuni insieme a quello di Canepina. Casapound aveva a sua volta organizzato, lo stesso giorno, una seconda manifestazione per dire no alla violenza. La sede di Casapound Cimini era stata infatti danneggiata da un ordigno pochi giorni dopo l'aggressione a Paolo.

Un comunicato di Casapound Cimini successivo al provvdimento restrittivo, parla di «sconcerto di fronte all'applicazione della misura cautelare dei domiciliari». Il gruppo ritenie la richiesta della magistratura «una forzatura attuata sulla spinta della forte pressione, politica e mediatica, intorno ai fatti contestati. In nessun caso, a memoria d' uomo, una persona incensurata come lo è il nostro Jacopo si è mai vista applicare una misura cautelare così coercitiva per il reato di lesioni e minacce aggravate».
 

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