A inizio febbraio l'amministratore unico dell'azienda, nominato a settembre dalla giunta Raggi, le ha affidato «il coordinamento dell'area di responsabilità "Audit e verifica di compliance"», l'ufficio dove Zama fino a quel momento lavorava come quadro. Questa settimana è stato formalizzato un altro scatto di carriera: l'ex candidata grillina alle europee, fondatrice del meet-up di Albano Laziale, è stata promossa a capo della divisione Antifrode della municipalizzata dei trasporti di Roma, al termine di una «ricerca interna» nella cui graduatoria figurano solo due nomi.
La fulminante carriera della politica grillina è finita nel mirino dei sindacati interni, anche perché già a dicembre un altro esponente pentastellato, Alfredo Campagna, minisindaco del municipio XIV, aveva ottenuto la promozione da autista semplice a capotreno. Per Claudio De Francesco, segretario della Faisa Confail, «questa nomina non ci stupisce. Avevamo scritto il nome della Zama dentro una busta già a settembre. Non siamo indovini, semplicemente abbiamo capito quali sono le logiche che governano l'Atac con la giunta Cinquestelle».
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