Giorgio Lupano e "Figli di un Dio minore": quando l'amore è senza parole

(Foto di Cecilia Fabiano/Ag.Toiati)
di Costanza Ignazzi
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Venerdì 17 Febbraio 2017, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 15:31

Un'unione tra due mondi che parlano lingue diverse ma sul palcoscenico riescono ad incontrarsi. E' in scena al Teatro Greco fino al 19 gennaio «Figli di un Dio minore», primo adattamento italiano diretto da Marco Mattolini della pièce di Mark Medoff sbarcata sul grande schermo nel 1986. Giorgio Lupano interpreta James Leeds, giovane logopedista che si innamora di Sarah, sorda dalla nascita come la sua coprotagonista, l'attrice Rita Mazza. Per lo spettacolo Lupano ha dovuto imparare la lingua dei segni. «Un percorso lungo 14 mesi racconta nel corso del quale noi attori udenti abbiamo dovuto scoprire come lavorare con i colleghi sordi, cercando insieme un modo per rendere il racconto fruibile a ogni tipo di pubblico».
 

 

LA SFIDA
«I sordi spiega Lupano mi hanno insegnato a cambiare punto di vista e a vedere la vita con i loro occhi: piena di ostacoli mentali e culturali da superare ogni giorno. Spesso ignoriamo le minoranze perché tutto sommato non ci interessano. Ma se provassimo a cambiare il punto di vista scopriremmo che la nostra realtà non è definitiva come pensiamo». «Figli di un Dio minore» è un piccolo passo avanti in un mondo, quello del teatro, che spesso tende a escludere gli attori che non hanno il dono dell'udito. La stessa Rita Mazza ha dovuto studiare recitazione in Francia e per lavorare si è dovuta trasferire a Berlino. «La pièce è anche un modo di aprire una prospettiva per i sordi nel mondo dello spettacolo sottolinea Lupano qui in Italia arriviamo con 30 anni di ritardo ma per la prima volta anche chi non sente può venire a teatro e ritrovarsi coinvolto in questa storia che parla di amore e diversità». Non per niente l'anno scorso, al debutto a Roma, la pièce ha registrato il tutto esaurito. Cinquecento posti non sono bastati e qualcuno è addirittura rimasto fuori.
 

IL SUCCESSO
Il pubblico si emoziona, ride e si commuove insieme a James e Sarah, che sul palco si incontrano, comunicano e si innamorano, al di là del silenzio e dei suoni. Ed è proprio il professore di logopedia il personaggio preferito di Giorgio Lupano: «Finora solo un'altra interpretazione mi aveva entusiasmato così tanto - ricorda - quando ho girato l'Italia con lo spettacolo Maratona di New York in cui correvo per un'ora sul palco insieme a un mio amico storico, parlando dell'amicizia e della vita». In serbo per lui ora c'è la fiction targata Mediaset «Sacrificio d'amore», ambientata nei primi del 900, nella quale sarà il «rivale» di Francesco Arca. Ma Lupano non si sente un sex symbol: «I veri bellissimi sono altri, io sono carino -scherza - ma nessuno mi ha mai chiesto di fare un calendario, anche perché comincior ad avere una certa età». Intanto, continuerà a portare «Figli di un Dio minore» in giro per l'Italia. «Per me, questo spettacolo è stato un bellissimo regalo».

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