Allo stesso tempo, si registra una lieve crescita di persone che esprimono nei confronti del leader sovietico «paura, odio e disgusto», dal 17% del 2016 al 21% dell'ultimo sondaggio. «La crescita di consenso verso Stalin - commenta Alexei Grazhdankin, vice direttore di Levada - è dovuta all'immagine di ordine che i russi associano alla sua figura: più sono grandi le sfide che affronta lo stato più sono richieste dal Paese persone con una posizione dura». Leonid Breznev, invece, riscuote il 47% dei consensi, anche lui in ripresa rispetto all'aprile del 2006, quando solo il 39% dei russi riconosceva dei meriti all'ex segretario del Pcus. Per Grazhdankin il buon risultato di Breznev, da lui definito come l'unico politico «relativamente moderato» nel terzetto di testa, è legato al fatto che la sua epoca «è stata più o meno felice e tranquilla, dove se non la felicità c'era almeno la stabilità».
Sempre più positivo è poi l'atteggiamento dei russi verso Vladimir Putin, che nel 2017 ha raccolto l'83% dei consensi, mentre nel 2006 era a quota 76%; in calo anche l'atteggiamento negativo, dall'8% al 5%.
I leader meno amati sono invece Mikhail Gorbaciov, Boris Eltsin e Nikita Krusciov. L'atteggiamento negativo nei confronti del padre della perestroika è infatti passato dal 36% del 2015 al 46% del 2017. Meglio va invece al primo presidente della Federazione Russa, visto negativamente nel 2016 dal 57% dei russi, dato che scende quest'anno al 48%. Stabile al contrario il giudizio su Nikita Krusciov: solo il 28% degli intervistati lo vede positivamente, rimuovendo di fatto sul primo segretario del Pcus dal 'pantheon' dei leader politici più carismatici e rilevanti per la storia del Paese. Lo sfavore dei russi per questa “troika” è dovuto alla memoria negativa che la popolazione ha delle loro epoche, viste come delle crisi nella storia del Paese, sottolinea ancora Grazhdankin. «Krusciov - sostiene il politologo Alexei Makarkin - ha regalato la Crimea all'Ucraina, non è stato un politico serio, Gorbaciov ha fatto crollare l'Urss mentre nell'epoca di Eltsin si è registrato un indebolimento della posizione internazionale della Russia».
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