Romeo, terza polizza a Raggi. Il giallo della cassetta svuotata

Romeo, terza polizza a Raggi. Il giallo della cassetta svuotata
di Valentina Errante
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Giovedì 16 Febbraio 2017, 07:59 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 08:14

Il giallo di una cassetta di sicurezza, svuotata subito dopo l'arresto di Raffaele Marra, e una terza polizza, accesa da Salvatore Romeo in favore di Virginia Raggi all'indomani dell'invito a comparire notificato alla sindaca dalla procura di Roma. I pm che indagano sulle nomine irregolari stanno ancora cercando la chiave per decifrare cosa sia accaduto all'interno della giunta e, soprattutto, quali segreti abbiano potuto nascondere, in accordo, gli ex fedelissimi della sindaca, per i quali la Raggi si è spesa ed è finita indagata. Forse, dopo il coup de théâtre dell'arresto di Marra, i quattro amici al bar non sono più amici e ciascuno pensa per sé, anche voltando le spalle alla sindaca. Anzi danneggiandola.

LA CASSETTA
Venerdì 16 dicembre, la notizia dell'arresto di Marra per corruzione è il colpo più duro per il Movimento cinquestelle, già lacerato dalle lotte interne, ma soprattutto per Virginia Raggi. Per mesi la sindaca ha difeso la sua scelta: tenere al proprio fianco quell'uomo dal passato discutibile. L'imbarazzo con la base impone al sindaco di aspettare molte ore prima di convocare una conferenza stampa e definire il suo fedelissimo, per il quale aveva combattuto una battaglia contro i vertici grillini, uno dei 23mila dipendenti comunali. Lo shock deve essere stato molto forte anche per Salvatore Romeo. Avrà riflettuto a lungo. Sta di fatto che il lunedì successivo, il 19 dicembre, primo giorno utile, qualcuno si presenta in banca e svuota la sua cassetta di sicurezza.

La circostanza viene contestata a Romeo dalla procura lo scorso 8 febbraio, nel corso dell'interrogatorio da indagato per abuso d'ufficio. Le indagini patrimoniali sul funzionario, che ha triplicato lo stipendio grazie alla nomina a capo della segreteria del sindaco, hanno portato anche sulle tracce del caveau. Romeo dice di non saperne nulla, sostiene che le chiavi di quella cassetta le abbia una sua amica. I pm lo trattengono in procura, intanto gli uomini della Squadra mobile si presentano in casa della signora, la perquisiscono e la interrogano. La donna conferma tutto, sostiene che in quella cassetta ci fosse solo roba sua, che la coincidenza con l'arresto di Marra è solo casuale: Romeo è all'oscuro di tutto. Ma non rivela cosa ci fosse.

LA POLIZZA
È il tardo pomeriggio del 25 gennaio quando Virginia Raggi annuncia su Facebook di essere indagata per abuso d'ufficio per la nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele, a numero uno del Turismo e di essere stata convocata dai pm. Nessuno, secondo gli atti dell'inchiesta, fino a quel momento, è a conoscenza dell'affaire polizze, ossia della decine di contratti assicurativi che Salvatore Romeo ha intestato ad esponenti del Movimento, 190mila euro in tutto che in due casi, per 33mila euro, indicano come beneficiaria Virginia Raggi.

Pochi giorni dopo, i pm convocheranno in procura alcuni esponenti del movimento per chiedere se fossero a conoscenza di quelle assicurazioni e di cosa si trattasse. La circostanza, però, rimane segreta ai più fino al 2 febbraio, quando la Raggi si presenta insieme al suo avvocato per rispondere alle domande dei pm. Nelle otto ore di interrogatorio, i magistrati le chiedono anche di quelle polizze e in diretta, la notizia riservatissima finisce online sui siti de ilfattoquotidiano e L'espresso.

La sindaca giura di non saperne nulla. Romeo, a distanza, dichiara che si è trattato solo di un gesto stima nei confronti di Virginia Raggi. La casuale recita: «relazione affettiva», l'ex capo staff conferma che la sindaca era ignara del suo investimento. Giura che cambierà il beneficiario. Le polizze fino allora sono soltanto due: i pm non sanno ancora che ce n'è una terza, accesa da Romeo quando la notizia dell'invito a comparire notificato a Virginia Raggi è diventata pubblica. Un altro contratto assicurativo da ottomila euro che vede la sindaca beneficiaria. Un gesto inspiegabile, forse solo un modo per dimostrare la sua buona fede, oppure un modo per mettere in difficoltà la Raggi. Ma su questo la procura sta ancora lavorando.

 

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