MilleRuote
di Giorgio Ursicino

Fca, avanza il piano Marchionne: nel 2016 quasi due miliardi di utili

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Martedì 31 Gennaio 2017, 03:27 - Ultimo aggiornamento: 11:17
I risultati finanziari sono migliori delle previsioni e il titolo Fca cresce di un altro 1,2% chiudendo a Piazza Affari a 10,33 euro dopo aver sfiorato anche gli 11 (in rialzo anche Exor dell’1,8%). Mai nell’ultimo periodo l’azione si era spinta tanto in alto e il valore rispetto a sei mesi fa è più che raddoppiato. Nel 2016 sono rimasti stabili le consegne (4,7 milioni di veicoli) e i ricavi (111 miliardi di euro, 423 milioni in più rispetto all’anno precedente). Che il piano quinquennale di Marchionne stia funzionando lo conferma la rilevante crescita (26%) dell’Ebit adjsted che ha superato i 6 miliardi, facendo crescere il “margine” di 120 punti base al 5,5%. Ancora più consistente l’aumento dell’utile netto adjusted (+47%, a 2,5 miliardi) e, soprattutto, dell’utile netto che è passato dagli appena 93 milioni del 2015 a 1,814 miliardi.

Bene anche l’indebitamento industriale netto sceso di quasi mezzo miliardo rispetto al precedente esercizio, a 4,6 miliardi (in leggero calo la liquidità da 24,5 a 23,8 miliardi). Il ceo di Fiat Chrysler incassa le ottime performance e rilancia con target 2017 ancora più aggressivi: i ricavi oscilleranno fra i 115 e i 120 miliardi, l’Ebit adjusted supererà i 7 miliardi, l’utile netto i 3 e l’indebitamento industriale scenderà sotto i 2,5 miliardi. «Per noi è stato un anno record, il piano ormai è realizzato al 60% e siamo completamente concentrati nel portarlo a termine: abbiamo preso tutte le decisioni industriali che dovevamo, questo obiettivo ora ha priorità anche sull’esigenza di un consolidamento».

Il numero uno operativo del gruppo italo-americano esterna soddisfazione per il lancio della Giulia in Nord America e ritiene che lo Stelvio rafforzerà ulteriormente lo sbarco del Biscione, poi passa a parlare della situazione con le agenzie per l’ambiente Epa e Carb: «Non abbiamo previsto accantonamenti per pagare eventuali multe. Il dialogo va avanti in modo costruttivo, speriamo di chiudere al più presto la vicenda, entro l’anno». Quindi il discorso passa ad uno dei temi più sentiti, il rapporto con il nuovo Presidente alla Casa Bianca: «Abbiamo apprezzato le proposte di Trump, le condividiamo. Restano da capire alcune parti del pacchetto che potrebbero avere notevole impatto, quello che preoccupa sono le tasse trasfrontaliere.

Certo, se dovessimo trovare un ambiente positivo, in termini fiscali e di incentivi, potremmo rafforzare la nostra produzione negli Usa in maniera significativa. No, non ho parlato con il Presidente della fusione con GM, non vogliamo essere distratti dal nostro piano e queste sono chiacchiere da bar. Non stiamo inseguendo nessuno, qualcuno non ha voluto ballare e la musica si è fermata; in ogni caso, le cose inevitabili alla fine accadono». Fca ha confermato la leadership in Brasile (18,4% di quota), ha mantenuto le posizioni negli Usa (12,6% di quota, con un “margine” salito nella region Nafta dal 6,4% al 7,4%). Ottimi i risultati in Europa dove l’Ebit adjsted è quasi triplicato a 540 milioni (il margine è salito dall’1% al 2,5%). In frenata solo l’Asia-Pacifico dove le vendite sono tornate sotto quota 100 mila. Sorprendente il margine della Maserati salito dal 4,4% al 9,7% con un picco del 12% nel secondo semestre.
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