Caretta, Masi, Erika e Omar, Diana e Tagliata: la lunga scia di delitti in famiglia

Antonio Tagliata
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Mercoledì 11 Gennaio 2017, 15:26 - Ultimo aggiornamento: 15:27
Figli che uccidono i genitori. L'omicidio della coppia del Ferrarese, per il quale sono stati fermati il figlio adolescente e un suo amico, riporta alla mente i casi di Pietro Maso e quello di Erika e Omar, rimasti per sempre impressi nella memoria degli italiani. Ma non sono gli unici casi che hanno scosso l'opinione pubblica.

Ecco i principali delitti avvenuti in famiglia negli ultimi anni

13 novembre 1975: a Vercelli nella notte Doretta Graneris, appena 18enne, e il fidanzato Guido Badini, di 21, uccidono a colpi di pistola tutta la famiglia di lei mentre le vittime sono a cena: a terra restano Italia Zambon (41 anni), Sergio Graneris (45 anni), Romolo Zambon (79 anni), Margherita Baucero (76 anni) e Paolo Graneris (13 anni), rispettivamente madre, padre, nonni materni e fratello della Graneris. La vicenda diventa un caso mediatico e lascia gli italiani attoniti.

4 agosto 1989: nella sua casa di Parma, in via Rimini 8, Ferdinando Carretta uccide a colpi di pistola il padre Giuseppe, contabile, la madre Marta, casalinga, e il fratello Nicola. Il caso diventerà negli anni successivi uno dei più clamorosi delitti avvenuti in ambito familiare. Carretta infatti, confessò gli omicidi 9 anni dopo durante un'intervista a Giuseppe Rinaldi per la trasmissione Chi l'ha visto. Carretta oggi ha 52 anni e il 9 maggio 2015 è tornato in libertà e vive a Forlì.

17 aprile 1991: aiutato da tre amici, nella sua casa di Montecchia di Crosara, nel Veronese, Pietro Maso, uccide entrambi i suoi genitori, Antonio Maso e Mariarosa Tessari, con l'obiettivo di intascare subito la sua parte di eredità. Viene però arrestato due giorni dopo e condannato a trent'anni di carcere, con il riconoscimento della seminfermità mentale al momento del fatto. Ne trascorre 22 in cella, e dopo un periodo di libertà, è ricoverato in clinica psichiatrica dal marzo 2016. Tempo prima era stato denunciato dalle sorelle, poi messe sotto scorta per le minacce ricevute.

26 dicembre 1992: a Cerveteri Giovanni Rozzi, 25 anni, insieme ad un amico uccide padre e madre. Il movente, ancora una volta, è il denaro, che serviva al compagno per comprare droga.

4 novembre 1994: San Michele Extra (Verona). Nadia Frigerio, 33 anni, uccide la madre per impossessarsi della casa. - 21 aprile 1995. Sestri Levante (Genova). Carlo Nicolini, 26 anni, uccide i genitori a colpi di fucile. Poi ne dilania i corpi. Nel settembre 1997 la Corte d'Appello di Genova conferma la sentenza di primo grado e lo dichiara incapace di intendere e di volere e pericoloso per la società, condannandolo all'ergastolo in ospedale psichiatrico.

6 dicembre 1998: Giavera del Montello (Treviso). Riccardo Colombo, 33 anni, uccide a colpi di pistola il fratello e la madre, perché avevano sbagliato a compilare la dichiarazione dei redditi.

11 febbraio 2001: il 23enne Paolo Pasimeni uccide il padre, il professor Luigi Pasimeni, 60 anni, ordinario di Chimica all'Università di Padova dove studia anche il figlio. L'uomo aveva scoperto che Paolo aveva falsificato i verbali di alcuni esami. Al termine di un litigio scoppiato fra i due, il figlio uccide il padre a botte e gli dà fuoco.

 22 febbraio 2001: a Novi Ligure, Erika De Nardo (16 anni) e il fidanzato Omar (17 anni), uccidono la madre con più di 50 coltellate e il fratellino di lei, di appena 11 anni. I due fidanzatini tentano da subito di sviare le indagini parlando di una rapina finita in tragedia compiuta da alcuni albanesi ma la ferocia del delitto non convince gli investigatori. I due, lasciati soli nella sala per gli interrogatori, confessano indirettamente il duplice omicidio.

30 luglio 2005: a Brescia, Guglielmo Gatti uccide gli zii Luisa De Leo e Aldo Donegani, con cui conviveva dopo la morte dei genitori, li fa a pezzi nel garage di casa e getta i resti in un burrone. Gatti viene condannato all'ergastolo con 3 anni di isolamento diurno.

18 ottobre 2005: a Roma, in Via Turati, nei pressi della stazione Termini, il 15enne Federico Gavuzzo uccide a colpi di pistola i genitori Enrico e Sibille Nerger. L'uomo quando è ancora in fin di vita riesce a chiamare il 118 e a dare l'allarme. Intervengono le forze dell'ordine che dopo diverso tempo riescono a convincere il ragazzo, che si era barricato sul terrazzo, ad arrendersi e a consegnare la pistola.

2 dicembre 2008: a Mentana, a pochi chilometri da Roma, il 30enne Valerio Ullasci massacra i genitori di 59 e 61 anni a colpi di machete e poi confessa il delitto alla polizia, dicendo di essersi allenato tutto il giorno per compiere l'omicidio.

8 maggio 2015: Igor Diana, 28enne di origini russe, forse sotto l'effetto di alcol e stupefacenti, massacrato di botte e finisce a coltellate i genitori adottivi Giuseppe Diana di 68 anni e Luciana Corgiolu di 62 nella loro casa di Settimo San Pietro, nel cagliaritano. Poi per due giorni rimane in casa, con i due cadaveri, a consumare alcol e droga. L'11 maggio un parente scopre il delitto. Il ragazzo si è suicidato lo scorso 5 dicembre nel carcere di Uta, dov'era detenuto.

7 novembre 2015: ad Ancona Antonio Tagliata, 19 anni, è stato condannato lo scorso dicembre a venti anni di carcere per avere ucciso Fabio Giacconi e Roberta Pierini, genitori della sua ex fidanzata minorenne.
Giacconi e Pierini furono uccisi a colpi di pistola nella loro abitazione di via Crivelli. La figlia della coppia ed ex fidanzata di Tagliata, ora 17enne, è stata condannata a 18 anni di reclusione per complicità nell'omicidio e ora è reclusa nel carcere minorile di Nisida, a Napoli. 
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