La riflessione del presidente Alessandro prende spunto dal turismo di massa che sta interessando le Cinque Terre, un fenomeno che Alessandro va criticando da tempo, tanto da essere arrivato anche a suggerire l'accesso a numero chiuso. «I flussi vanno regolati, altrimenti è la fine», diceva.
L'accostamento però non è piaciuto a molti, che hanno chiesto spiegazioni e scuse pubbliche. Ma anche dimissioni da Presidente del Parco. «Se proprio non vogliamo parlare dei campi di sterminio (ho visto selfie divertiti sotto la scritta »Arbeit macht frei«, perfino dei saluti romani) - scrive ancora Alessandro - si veda allora cosa accade con il turismo religioso, e cosa si fa delle Cinque Terre o di Venezia. Questo volevo dire e, se qualcuno si è sentito offeso dal mio tono sinceramente sconfortato, non mi rimane che chiedere scusa».
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