rispondendo a una domanda sui problemi della Capitale e l'amministrazione di Virginia Raggi.
«Non c'è alcuna distrazione, né personale, visto che sono romano, né dal punto di vista politico, del governo nei
confronti della città di Roma. Ho cominciato a lavorare al Comune di Roma nel '93, quando Roma e il suo ruolo di Capitale era messo in discussione. Credo - ha aggiunto - di aver contribuito a una stagione in cui Roma ha recuperato non solo il suo ruolo ma anche la sua ambizione. Chi amministra Roma non deve badare solo alla buona gestione ma anche alla vocazione della città. E su questo punto abbiamo fatto passi indietro. C'è stata una fase in cui Milano vedeva Roma con una certa invidia. Ora vorrei che Roma rilanciasse sul quella che si può chiamare la sua esclusività permanente che viene da millenni di storia».
«Sono disponibilissimo a incontrare Virginia raggi e lavorare nell'interesse della capitale», ha aggiunto il premier, rispondendo a chi gli chiede se incontrerà il sindaco di Roma Raggi anche se lei ha detto che il suo è «un governo inesistente». Gentiloni non si sbilancia sulle cifre del patto per Roma («Non conosco cifre», risponde a chi gli chiede se si tratterà di due miliardi) ma assicura: «La disponibilità è fatto concreto, il governo deve avere cura della capitale. Mi auguro che ci siamo progetti ambiziosi».
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