Bari, parroco invita i fedeli a ricordare il boss ucciso. L'arcivescovo vieta la messa

Bari, parroco invita i fedeli a ricordare il boss ucciso. L'arcivescovo vieta la messa
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Martedì 27 Dicembre 2016, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 16:20

Sono rimaste chiuse le porte della chiesa di Grumo Appula dove questa mattina alle sei -come disposto dal questore di Bari, Carmine Esposito, per motivi di ordine e di sicurezza pubblica, - avrebbe dovuto tenersi il rito religioso in suffragio del boss Rocco Sollecito.

Dopo le polemiche suscitate dal manifesto con il quale il parroco della Chiesa madre di Grumo Appula invitava i fedeli a partecipare alla messa in suffragio del boss ucciso in Canada a maggio, la messa, inizialmente prevista questo pomeriggio, era stata spostata dal questore a questa mattina alle sei, in forma strettamente privata. Ma ieri sera a tarda ora l'arcivescovo di Bari, mons.Francesco Cacucci, ha vietato che si tenesse. La chiesa di Grumo, quindi, alle sei è rimasta chiusa e non si è tenuta la celebrazione in ricordo del boss; è stata aperta poco dopo le 7 di questa mattina per la messa normale.

LA RISPOSTA DEL PARROCO
«La famiglia Sollecito ha revocato la prenotazione della messa a suffragio di Rocco Sollecito che, quindi, non si terrà alle 18:30 né si è tenuta stamattina alle sei, come stabilito dal Questore e come da divieto dell'arcivescovo. Penso di far giungere un appello a Papa Francesco affinché mi riceva come il padre accoglie un figlio nel dolore». È quanto scrive in un messaggio a Radionorba il parroco di Grumo, don Michele Delle Foglie. «Le sante messe - scrive ancora il parroco - non si celebrano in onore dei defunti, le sante messe si celebrano a suffragio dei defunti e quanto più si è peccatori tanto si chiede la misericordia di Dio»

IL SINDACO  «Dopo l'ennesima segnalazione è arrivato il momento che il vescovo prenda provvedimenti. Credo che su don Michele Delle Foglie ci sia un profilo di incompatibilità col territorio per via dell'attività imprenditoriale della famiglia che sta tentando di aprire da anni il più grande impianto di compostaggio della regione in contrasto con il volere dell'Amministrazione comunale». Così il sindaco di Grumo, Michele D'Atri, commenta le polemiche sulla messa (annullata) in suffragio del boss Rocco Sollecito.

Il sindaco sottolinea che già nei giorni scorsi, dopo l'affissione del manifesto con cui il parroco invitava per oggi pomeriggio i fedeli a partecipare alla celebrazione religiosa, aveva informato dell'accaduto le forze dell'ordine e la curia. Ricorda anche di aver più volte segnalato al vescovo di Bari, Francesco Cacucci, comportamenti «non condivisibili tenuti dal parroco - dice - che hanno letteralmente spaccato in due la comunità civile e religiosa di Grumo, arrivando a chiudere le porte della chiesa persino ad una statua della Madonna in processione». «Lui usa il pulpito - continua il sindaco - per sbraitare con chi si mette contro le sue posizioni».

Il primo cittadino insiste anche sulla necessità che «vescovo e autorità preposte intervengano con provvedimenti esemplari peraltro più volte richiesti ad esclusivo interesse della comunità religiosa già abbastanza privata è danneggiata». Commentando le parole dette ieri da don Michele alla stampa, il sindaco difende i suoi cittadini, definiti dal parroco «popolo di ignoranti», dicendo che «piuttosto è gente per bene che preferisce restare in silenzio di fronte a tanta arroganza».

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