Terrorista ucciso a Milano, il questore: «Perché era qui? Ancora non posso dirlo»

Terrorista ucciso a Milano, il questore: «Perché era qui? Ancora non posso dirlo»
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Venerdì 23 Dicembre 2016, 13:31 - Ultimo aggiornamento: 14:10
«Nel controllo del territorio i nostri uomini espletano una funzione delicatissima, perché quando fermano un'auto per un controllo non sanno mai a cosa vanno incontro»: lo ha detto il questore di Milano Antonio de Iesu nel corso di una conferenza stampa. «Questa operazione ha un effetto positivo e molto importante in termini di deterrenza». «Era una scheggia impazzita, un latitante pericolosissimo che, da libero avrebbe potuto compiere altri attentati». «La pistola trovata in suo possesso gli si è materializzata in mano. Era carica e pronta all'uso».

Non risulta che Anis Amri abbia urlato Allah Akbar, ma "poliziotti bastardi" all'indirizzo delle forze dell'ordine dopo aver sparato contro gli agenti che lo stavano controllando. Il Questore di Milano, Antonio de Iesu, non ha voluto entrare nel dettaglio circa la presenza di Anis Amri a Sesto San Giovanni. Alla domanda su cosa l'uomo facesse a Sesto ha risposto: «Data la delicatezza dell'operazione, ci sono aspetti investigativi che non possiamo condividere. A Sesto era da solo. Non ci sono altre persone sfuggite ai controlli la notte scorsa».

Il questore di Milano ha poi escluso che tra il controllo di Amri e la moschea di Sesto ci possano essere collegamenti. «Non siamo in possesso di alcun elemento investigativo che ci porti a supporre riferimenti alla moschea di Sesto, nessun elemento che ci induca a ipotizzare questo», ha detto.
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