MilleRuote
di Giorgio Ursicino

Svolta emissioni zero, l'auto è pronta a cambiare marcia

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Giovedì 22 Dicembre 2016, 20:10
L’anno che verrà segnerà formalmente l’inizio di una rivoluzione epocale. Una svolta decisa per la mobilità, ma che non limiterà le sue conseguenze all’automotive, coinvolgerà altri settori importanti dell’industria e della società. Un cambiamento non certo improvviso perché ampiamente previsto e pure annunciato che oltretutto si rafforzerà con gli anni e durerà nel tempo. Proprio nel 2017, però, la sterzata segnerà un’accelerazione vigorosa, rappresenterà un vero punto di partenza che sarà percepito da tutti, anche da chi non segue quotidianamente questi argomenti.

Tutti i costruttori negli ultimi anni hanno rivisto le loro strategie ridisegnando gli scenari futuri e le varie vision coincidono così tanto da sovrapporsi come mai era avvenuto in passato. Gli autoveicoli progressivamente saranno sempre più elettrificati, connessi, condivisi e impareranno pian piano a guidarsi da soli fino a conquistare un’autonomia totale tanto che potremo addirittura rinunciare al vecchio posto guida. Dell’argomento, che promette di generare un grande business, si sono subito interessati anche i protagonisti della new economy come Google e Apple anche se non è ancora chiaro il ruolo che vorranno ritagliarsi.

Un panorama globale destinato chiaramente a coinvolgere anche la nostra penisola poiché non può certo sottrarsi all’inedito scenario uno dei paesi più industrializzati, con una notevole densità di popolazione e, in particolare, di veicoli, che vanta inoltre una rilevante capacità produttiva (molto incrementata nell’ultimo periodo) e una tradizione ingegneristica ed emozionale quasi senza pari. La condivisione dell’utilizzo è già una realtà consolidata (car2go ed Enjoy sono un esempio) che prenderà sempre più piede al pari della conettività in quanto nessuno può più permettersi di rimanere anche momentaneamente staccato dal mondo di informazioni e relazioni che abitualmente viviamo.

Le novità più rilevanti arriveranno dai dispositivi di assistenza alla guida che già dal prossimo anno vedranno sul mercato vetture in grado di viaggiare da sole anche se in nessun paese del mondo (allo stato attuale della tecnologia e della sperimentazione) è consentito dalla legge, quindi dovrà esserci sempre qualcuno a impugnare il volante ed a prendersi la responsabilità di quello che accade. Si potrà parlare di anno zero, però, in particolare per l’elettrificazione. Una svolta che cambierà pian piano il modo di utilizzare le vetture, ma anche quello di possederle, di gestirle e di produrle.

Una rivoluzione talmente epocale che avrà risvolti economici sorprendenti e che mai era avvenuta nei primi 130 anni di storia dell’auto. Certo, per i più tradizionalisti potrà apparire uno choc, ma in realtà è una formidabile opportunità che rilancerà la mobilità individuale tagliando le armi a chi l’aveva aspramente criticata come una delle principali cause dell’inquinamento globale e della perdita di vite. Va giustamente ricordato che nei grandi agglomerati urbani, dove vivono più persone e circolano più veicoli (e secondo le previsioni questi aspetti sono destinati a rafforzarsi), la qualità dell’aria è pessima.

Come è sotto gli occhi di tutti il dramma della perdita di 1,3 milioni di vite umane l’anno sulle strade del pianeta, una “guerra” che, chiaramente, non ha uguali. Vuol dire 3.500 vittime al giorno, 500 delle quali sono bambini. Bene, proiettando in futuro la diffusione dell’elettrificazione e della guida autonoma si può sognare l’obiettivo di azzerare totalmente le emissioni inquinanti dove le vetture vengono utilizzate ed arrivare quasi allo stesso target anche per le vittime. Un progresso stratosferico, quasi un sogno che ora diventa realizzabile. L’auto elettrica, nelle sue diverse declinazioni, è già realtà, deve essere solo rafforzata e diffusa, grazie al miglioramento delle performance e alla riduzione dei costi, aspettative assolutamente alla portata se si tengono in considerazione gli enormi progressi tecnologiche ottenuti di recente.

Di base sono delle vetture elettriche le ibride, soprattutto le plug-in capaci di ricaricarsi dalla “rete” e di viaggiare per un buon numero di chilometri ad emissioni zero. Ma lo sono anche quelle ad idrogeno che però non prendono energie dalla batteria, bensì dalla reazione capace di generare anidride carbonica e vapore acqueo. Le auto elettriche, che fanno a meno dei pesanti, ingombranti e inquinanti motori termici e delle relative trasmissioni, liberano spazio e per certi versi consentono di risparmiare peso. Ciò permette di ripensare, migliorandola, l’architettura stessa delle vetture e il loro design, una svolta che si sposa perfettamente con la guida autonoma capace di trasformare gli abitacoli in comodi salotti.

Perché la scossa ci sarà nel 2017? Perché saranno in vendita le elettriche già note con l’ultima generazione di batterie che consentiranno di incrementare notevolmente l’autonomia e di ridurre i tempi di ricarica e perché scenderanno in campo i costruttori premium dimostrando che questa motorizzazione non è adatta solo alle vetture piccole e all’utilizzo cittadino, ma anzi si sposa perfettamente con le supercar e le alte prestazioni. Nei prossimi mesi andranno in vendita la rinnovata Smart ED, al pari della Renault Zoe, della BMW i3; poi sarà la volta delle regina mondiale della categoria, la Nissan Leaf.

Ma la Opel Ampera-e farà ancora meglio (oltre 500 km no-stop). Al salone di Ginevra o a quello di Francoforte vedremo la Porsche a batterie e il Suv Audi Q6 zero emission oltre alla Jaguar I-Pace. Il fermento riguarda anche l’Italia e non solo per l’importante network di fornitori presente nel nostro paese. Sergio Marchionne ha affermato che Maserati Alfieri sarà solo elettrica, a Modena stanno lavorando al progetto e dai rumor si apprende che il gioiello avrà performance “best in class”, in grado di sfidare le Tesla.

Dopo aver mostrato al recente salone di Los Angeles la Chrysler Pacifica Hybrid plug-in sono attese a breve ulteriori novità sullo stesso modello, probabilmente una versione full elettrica o quella a guida autonoma frutto dell’intesa con Google. L’Enel ha annunciato che in futuro l’energia sarà prodotta solo da fonti rinnovabili e questa è di certo una buona notizia. Sempre Enel ha avviato una collaborazione con Api per impiantare un buon numero di colonnine nei distributori. In Germania sono andati oltre: entro il 2020 saranno 15 mila i punti di ricarica sulla rete stradale, 5 mila dei quali di tipo “rapido”.

Il nuovo piano del gruppo Volkswagen prevede che, nel 2025, il 25%-30% della sua produzione sarà a batterie, ciò vuol dire fra 2,5 e 3 milioni di veicoli l’anno. Un altro dato diffuso da uno studio sollecitato da Nissan conferma il cambiamento: entro il 2050 il 5,3% di crescita del Pil in Europa sarà dovuto ai nuovi veicoli per una cifra che corrisponde a 17 trilioni di euro.
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