Bonolis, la parodia in tv del “filippino” fa
infuriare la comunità: «Offende, chieda scusa»

Il "Filippino" di Bonolis in un frame della trasmissione tv
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Venerdì 15 Novembre 2013, 15:49 - Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 16:18
Paolo Bonolis manda su tutte le furie i filippini. In particolare quelli di Roma. La comunit insorge contro la caricatura del "Filippino" proposta dal conduttore tv nella trasmissione "Avanti un altro". Non solo una generica arrabbiatura: i filippini romani hanno preso carta e penna per far sentire la propria "voce indignata" alle autorità preposte a vigilare.



Il consigliere aggiunto di Roma Capitale Romulo Sabio Salvador infatti, a nome della Comunità Filippina residente a Roma che rappresenta, ha annunciato di aver scritto una lettera indirizzata all'Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), all'Agcom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) e a Mediaset per chiedere «alla produzione del programma televisivo Avanti un altro di porgere pubblicamente le proprie scuse alla popolazione Filippina».



«La comunità infatti - prosegue il rappresentante - è indignata dalla rappresentazione del nuovo personaggio proposto dal presentatore Bonolis 'il filippino', il quale propone uno stereotipo così limitante del Filippino, che parla in maniera incomprensibile e lavora come collaboratore domestico». «L'aspetto più offensivo della caricatura - scrive Salvador nella lettera - risiede nell'utilizzo, durante l'introduzione del personaggio, della base musicale dell'Inno nazionale filippino ascoltato dal presentatore stringendo sul cuore uno straccio per spolverare. Questa parodia è ancor più deprecabile in quanto in onda in una fascia oraria che annovera tra gli spettatori anche adolescenti e bambini, contribuendo in questo modo a diffondere un messaggio diseducativo che si contrappone al principio di integrazione fra culture che dovrebbe, invece, essere incoraggiato in una società multietnica come la nostra. Infine, ma non meno importante, quanto descritto ha particolarmente toccato la sensibilità della comunità Filippina che in questo momento delicato di lutto nazionale, a causa del tifone Haiyan, avrebbe bisogno di sostegno morale anziché di offese gratuite alla propria dignità».
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