Svolta di Grillo dopo il referendum: alleanze con Lega e FI

Grillo
di Stefania Piras
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Martedì 6 Dicembre 2016, 09:04 - Ultimo aggiornamento: 18:49

«C'è uno spiraglio per un governo del M5S, andiamo avanti compatti». Lo ha detto Grillo ieri interpretando il pensiero di tutto il M5S che sente di essere a un passo da Palazzo Chigi con sorpresa e timore. Perciò per approdare il prima possibile a elezioni spunta un'importante novità: l'ipotesi delle alleanze, del dialogo con altri partiti come Lega Nord e Forza Italia.

Eresia, o comunque scenario mai ventilato finora dai pentastellati che hanno sempre rifiutato accoppiamenti o tavoli di discussione. Sono tutti temi che verranno discussi nell'assemblea congiunta di stasera, le posizioni sono molto contrastanti su questa opzione, ma di fatto sta avvenendo quello scongelamento atteso da più di tre anni. Piccolo particolare: fuori dal congelatore il M5S non andrà incontro al Pierluigi Bersani ammiccante che ha fatto campagna per il No, bensì alle forze di destra. Non ci sarà un tavolo con il Pd, questo è poco ma sicuro, precisano dal M5S. Si andrà oltre il Pd, a dialogare con quell'accozzaglia, copyright di Matteo Renzi, che ora potrebbe attivare canali ad hoc per correggere l'Italicum al Senato.

LE NOVITÀ
La svolta è stata cristallizzata da Massimo Bugani, fedelissimo di Grillo e Casaleggio: «Crediamo che al Senato con la legge attuale si possa lavorare sul programma e vedere a quel punto chi ci sta. Altre forze potrebbero darci un appoggio esterno». L'idea è quella di coinvolgere altri partiti su punti programmatici chiari e condivisibili. Larghe intese, insomma. Il dialogo esiste già, dice Bugani: «nei Comuni diverse volte la Lega o Forza Italia su temi per noi importantissimi sono pienamente d'accordo con noi. Si possono fare tante cose buone anche con altre forze politiche».

Perché, questa è l'altra novità, non solo la legge elettorale concepita dal Pd di Matteo Renzi all'indomani del 40% alle Europee per sbaragliare i pentastellati che l'hanno combattuta votando in rete un sistema proporzionale, ora va benissimo, ma per il M5S si può utilizzare anche per eleggere i parlamentari a Palazzo Madama. «É sufficiente aggiungere alcune righe di testo alla legge attuale per farlo e portarla in Parlamento per l'approvazione. Stiamo lavorando alla bozza che presenteremo in questi giorni» scrivono sul blog di Grillo Danilo Toninelli e Vito Crimi inscenando neutralità: «La nostra soluzione e l'azione di controllo della Consulta garantiscono l'approvazione di una legge costituzionale e al di sopra delle parti». L'obiettivo in tutti i casi, chiariscono, è evitare che venga approvata una norma elettorale Anticinquestellum.

I LIMITI
Il comico genovese pubblicamente non tocca l'argomento, ieri è rimasto chiuso nella sua casa di Sant'Ilario, sulle colline del levante di Genova, e si è limitato a pubblicare sul blog un lungo intervento sul tema dell'energia che aveva registrato prima della consultazione referendaria. Grillo è intenzionato a non arretrare sulla legge elettorale, sa che la cruna dell'ago che separa il M5S dal governo ha i contorni dell'Italicum. Se si dovesse andare a elezioni con questa norma in vigore da appena quattro mesi, il partito che supera il 40% avrebbe un super premio di maggioranza (340 seggi su 630) e se nessuno raggiunge quella soglia andrebbero al ballottaggio i due partiti più votati. Seguendo gli andamenti delle ultime amministrative è proprio al secondo turno che il M5S ha avuto la meglio. Tra Milano e Genova si cerca di mantenere lucidità e raccomandare unità.

Rinviato, per Grillo, il progetto di venire a Roma oggi che andrà in scena l'assemblea congiunta di deputati e senatori. La prima dopo molto tempo: all'ordine del giorno c'è il tema del governo e quindi degli incarichi, delle ambizioni personali. Ma ci sono anche questioni spinose e rimaste irrisolte, come il caso Palermo e la sospensione dei parlamentari Nuti, Mannino e Di Vita che si attendevano un occhio di riguardo, come quello usato per il sindaco di Livorno, indagato sì, sospeso mai. «Ora avanti compatti, niente scherzi ha ripetuto a sfinimento il leader ai suoi - dovete essere uniti».

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