Operazione Starter, le case e i conti:
tutti i segreti di Pasquale Maietta

Pasquale Maietta e Antonio Aprile
di Giovanni Del Giaccio
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Giovedì 1 Dicembre 2016, 09:49 - Ultimo aggiornamento: 17:50
L'INCHIESTA
Sono andati direttamente alle sedi centrali degli istituti di credito. Meglio alla fonte, per evitare qualsiasi rischio. I decreti di sequestro di conti correnti, depositi e rapporti finanziari che i pubblici ministeri Claudio De Lazzaro e Luigia Spinelli hanno consegnato alla Guardia di Finanza, sono stati eseguiti anche a Roma, Modena, Milano, Bari, Ancona, Spoleto, Torino, Venezia, Fondi, Velletri. Nelle sedi centrali di istituti con i quali Pasquale Maietta e il Latina Calcio, oltre a Fabrizio Colletti e la madre Paola Cavicchi, intrattenevano rapporti. Un voluminoso dossier prodotto per il Riesame che il 6 dicembre deciderà sui sequestri, svela una rete impensabile.
In pratica per mandare avanti il Latina Calcio - e questo in parte era già stato reso noto - si usavano stratagemmi di ogni genere. Alcuni all'attenzione dell'Uif - l'Unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia - già dal 2013. Insomma, una gestione tutt'altro che cristallina, fatta di vendite simulate, fatture per attività che non si svolgono, la promessa di quote sociali e via discorrendo. Vicende che in buona parte, dopo il sequestro del 16 novembre, erano diventate di dominio pubblico. Quello che emerge adesso è intanto il grosso lavoro della Procura, della Guardia di Finanza, dei Carabinieri, dell'Agenzia delle entrate, dell'Uif e anche della Banca popolare dell'Emilia Romagna che - ad esempio - è la prima a segnalare l'anomalia sul versamento di 638.000 euro della cooperativa Edil service. Quei soldi, come altri movimenti successivi, serviranno a fronte di scadenze imminenti per il Latina, fiscali e legate agli stipendi dei calciatori. In ogni occasione intervengono, un particolare singolare, società di trasporti.
IL BLOCCO
Registri contabili, fatture, documenti bancari e fiscali, computer ma soprattutto immobili e conti correnti. Nel corso delle perquisizioni della Guardia di Finanza sono stati acquisiti una serie di materiali ritenuti utili al proseguimento delle indagini. Poi ci sono stati i sequestri «per equivalente» legati al fatto che si presume una evasione o elusione di imposte, oltre all'auto riciclaggio. Conti bloccati al Latina calcio per una giacenza di 27.500 euro, a Pasquale Maietta per poco più di 220.000 euro, a Fabrizio Colletti per circa 367.000, altri 77.000 alla sorella Roberta, 48.000 alla madre, Paola Cavicchi. Emergono poi i conti in negativo del Latina calcio per 180.000 euro nel capoluogo, ma soprattutto per 1 milione e 700.000 euro nei confronti di una società di factoring alla quale sono state cedute delle fatture da incassare. Poi ci sono gli immobili, bloccati direttamente all'Agenzia del territorio. Un appartamento a Latina di Paola Cavicchi fino alla concorrenza di circa 24.000 euro, la villa e lo studio di Pasquale Maietta fino alla concorrenza di 838.000 euro.
I CONTROLLI BEFFA
Sotto accusa sono finiti, come noto, anche i controlli del collegio dei revisori dei conti, tanto che sono indagati Sergio Tari e Gianpiero Sisto che hanno dato il via libera - senza colpo ferire - all'aumento di capitale e ad altre operazioni poco chiare che non trovano riscontro nelle loro relazioni. Ebbene mentre «non pare comprensibile» agli investigatori una cosa del genere, poco dopo spiegano la cosa riferendosi ai «rilevanti interessi economici» che legano Pasquale Maietta proprio a Tari, presidente del collegio sindacale. I due hanno uno studio associato che ancora esiste, anche se non svolge più attività al punto da non avere fatturato. Per Tari si profila, comunque, una sorta di doppio ruolo di controllore e controllato. E nel giro che emerge tra versamenti soci, finte operazioni, rimborsi e compagnia, diciamo che può essere considerato la regola.
Giovanni Del Giaccio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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