A dibattere del tema sul palco saranno Sergio Cesaratto, professore di eocnomia politica all'Università di Siena, e Stefano D'Andrea, Presidente del Fronte Sovranista. «Abbiamo ritenuto che la meravigliosa risposta dei cittadini reatini alle tragedie causate dai recenti terremoti - spiega Nicoletta Carotti, socia del Fsi e Presidente del Comitato "Io ci sono" - fosse la forma più intima e profonda di manifestazione dell’amore per la Patria e per i concittadini, valori fondanti del sovranismo costituzionale propugnato dal Fsi, anche se non possiamo nascondere il fatto che l’idea di Stato che portiamo avanti è molto diversa da quella rappresentata dalla vicenda del Capo del nostro Governo costretto a elemosinare un po’ di flessibilità sul bilancio per ricostruire le zone distrutte dal terremoto». Nelle scorse settimane le il Fronte sovranista è stato molto attivo a Rieti, anche con un'opera di volantinaggio con la diffusione di un manifesto con una carrozzina tricolre e il numero 48 scritto sopra.
«E' stata una delle nostre azioni per spiegare il perché del nostro "no" alla riforma costizuionale» ha spiegato la socia reatina Antonella Rossi. L'appuntamento di sabato è un'ulteriore conferma della grande attività portata avanti dai soci reatini del Fronte sovranista italiano. Una due giorni di studio e dibattitio che comincia venerdì pomeriggio, con la presentazione del libro firmato da Aldo Barba e Massimo Pivetti, dal titolo “La scomparsa della Sinistra in Europa”. Poi si passerà a Rieti e, a spiegare nel dettaglio i lavori del seminario di sabato, è Stefano Rosati, socio della prima ora dell'Fsi e membro del Comitato direttivo. «Le tesi svolte contenute nel libro presentato a Roma - spiega Rosati - hanno una stretta attinenza con le nostre analisi ed il nostro progetto.
Dopo la giornata nella Capitale, sabato saremo a Rieti per discutere dell'irriformabilità dell'Unione europea. Nessuno oggi nega più che l’Unione Europea, con i suoi assurdi vincoli e principi, sia fonte di problemi gravissimi per cittadini e imprese e che sia molto distante dalle istanze dei popoli, basti pensare al je m’en fous di Junker. Sono, tuttavia, ancora moltissime le persone che pensano che un’altra Europa è possibile. Si tratta di una posizione ingenua, radicalmente sbagliata economicamente e giuridicamente, oltre ad essere falsa politicamente. L’unione Europea è questa, è stata voluta e pensata così e l’unica via è liberarsi dai vincoli assurdi e incostituzionali che impone. L’unica soluzione è il ripristino della Costituzione del 1948».
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