Il docu-film è stato girato tra Addis Abeba e Debre Libanos e ricostruisce i fatti storici grazie al contributo di Ian Campbell, il maggiore studioso della strage, al monaco di Debre Libanos, Abba Hbte Gyorgis e a un testimone ultranovantenne di quei tragici avvenimenti, Ato Zewede Geberu. A questi, si aggiungono il patriarca della chiesa ortodossa di Etiopia, Abuna Matthias I e l’arcivescovo di Addis Abeba, il cardinale Berhaneyesus Demerew Souraphiel”.
Durante la dominazione italiana in Etiopia, il 19 febbraio del 1937 il vicerè Graziani in seguito ad un attentato contro di lui, ordinò al generale Maletti di massacrare gli abitanti del monastero, credendo che monaci e novizi fossero coinvolti nell'attacco alla sua persona e senza aspettare indagini con risultati ufficiali. Così il 21 maggio furono uccisi, stando ai telegrammi inviati dal viceré a Mussolini, 297 monaci e 23 laici. Una cifra imprecisa e inferiore al numero reale ma recenti studi suggeriscono un numero molto maggiore di vittime, che si aggirerebbero attorno alle 1.400-2.000 persone
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