Musicista e compositore di colonne sonore, Massimo era uno dei due figli di Aldo insieme con la sorella gemella Wilma. Viveva con la moglie all'Infernetto, e come il padre era appassionato di poesia dialettale: ha scritto fino agli ultimi giorni ed al suo attivo aveva esattamente 6.379 sonetti romaneschi.
Massimo è stato anche autore della storia di famiglia raccontata nella biografia, ”Aldo Fabrizi, mio padre” (Gremese editore), rivelando innumerevoli curiosità legate all'artista. A partire dal vero cognome che all'anagrafe presenta due ”b” e che l'attore invece aveva adottato con una sola “b” dopo che in una delle prime locandine dei suoi film era stato citato tra i protagonisti come, appunto, Fabrizi. Un altro aneddoto per gli appassionati di cinema è rappresentato dallo speciale rapporto tra il comico romano e Federico Fellini: il regista, appena diciottenne, al suo trasferimento da Rimini a Roma, ha vissuto per qualche anno in casa Fabbrizi.
Come il grande Aldo, e come la zia la "sora Lella", anche Massimo amava la cucina romanesca tanto da aver lanciato e poi ceduto un ristorante tipico nel quartiere dell'Infernetto, “Avanti c'è posto” mutuando il titolo del film che aveva reso famoso l'indimenticato attore romano nella parte del controllore di tram. Massimo lascia la moglie Claudia, i figli Laura e Alessio e i nipoti Beatrice e Gianluca. I funerali si terranno martedì 15 novembre alle ore 15,00 presso la chiesa di Santa Prisca all'Aventino.
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