Roma, nuovo comandande dei vigili urbani
anche l'avvocatura boccia la scelta

Roma, nuovo comandande dei vigili urbani anche l'avvocatura boccia la scelta
di Elena Panarella e Riccardo Tagliapietra
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Mercoledì 9 Ottobre 2013, 07:41

Liporace lascia. Anzi no. Per tutta la mattina, ieri, circolata la voce che il nuovo comandante della polizia municipale, il colonnello dei carabinieri Oreste Liporace, presentato ufficialmente in Campidoglio la scorsa settimana e non ancora nominato, come prevede il protocollo dalla giunta, avrebbe lasciato l’incarico. Colpa delle polemiche scatenate sulla presunta non candidabilità dell’ufficiale e dei vuoti lasciati dal sindaco Marino che finora non è mai intervenuto sulla questione, lasciando alle malelingue e ai furbetti la gestione dell’intera operazione.

IL SILENZIO

Una latitanza che sta spiazzando il Corpo dei vigili urbani, governato ad interim dalla vice Donatella Scafati, alla vigilia di un ottobre caldo sul fronte delle manifestazioni sportive e di piazza, che richiederanno un superlavoro dei vigili a garanzia della vivibilità e della sicurezza della città. Proprio ieri, intanto, sarebbe arrivato il parere dell’avvocatura del Comune che avrebbe sostenuto la non candidabilità di Liporace. Il motivo è sempre lo stesso, il Comune aveva pubblicato il bando chiedendo una specifica sostanziale: essere dirigente da almeno cinque anni, e Liporace non avrebbe queste caratteristiche. Il grado militare di colonnello, parificato a quello di dirigente amministrativo, era stato ottenuto a gennaio, solo nove mesi fa. Ma il nome del colonnello era in lista da parecchio. Un mese e mezzo. Tempo sufficiente per gli uffici di Palazzo Senatorio di verificare la compatibilità tra la carica del carabiniere e le caratteristiche richieste nel bando.

LA DESIGNAZIONE

Prima di Liporace si erano rincorse altre ipotesi sulle candidature, quelle dei comandanti dei vigili di Firenze, Bari, Albenga e Forlì, fino al poliziotto Raffaele Clemente, capo dell’Anticrimine della questura capitolina. Un altro candidato illustre, il più quotato, che però era uscito di scena per un presunto riequilibrio delle forze messe in campo dal sindaco per la Sicurezza. Il suo braccio destro Rossella Matarazzo, ex capo del commissariato Esquilino (anche lei nel limbo dei nuovi dirigenti in attesa di nomina ufficiale), che ha cominciato a parlare di turnazioni e nuove specifiche per i vigili, proviene proprio dalla questura. Questo avrebbe convinto il sindaco a optare per Liporace, forse considerando marginali quelle specifiche inserite nel bando su cui in molti oggi puntano il dito. Infilandosi in un vicolo cieco. Anche perché il carabiniere ha già presentato domanda di aspettativa all’Arma, ottenendo il via libera. L’unica cosa a mancare è la firma del Campidoglio. «Non ritiro la mia candidatura e non vedo il motivo di farlo», ha ribadito ieri pomeriggio il colonnello, spiegando di aver passato a casa tutta la giornata con la famiglia.

Aggiungendo un dettaglio non da poco: «Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità», ha spiegato, specificando che «se dovesse continuare questo caos e questo silenzio da parte dell’amministrazione dovrò valutare la cosa in maniera approfondita». Tradotto, potrebbe significare altri guai, probabilmente legali, per il sindaco, che dopo aver presentato frettolosamente il nuovo comandante alla città (spiazzando anche una parte del suo entourage) sta esponendo Liporace a una pubblica figuraccia. E ieri la classe dirigenziale del Corpo è scesa in campo facendo sapere che anche loro sono pronti ad adire le vie legali con una denuncia per abuso d’ufficio alla procura di Roma: senza i 5 anni di dirigenza la nomina è una forzatura.

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