Rifiuti, chiusa la discarica di Malagrotta
Immondizia di Roma in Emilia e Piemonte

Rifiuti, chiusa la discarica di Malagrotta Immondizia di Roma in Emilia e Piemonte
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Mercoledì 2 Ottobre 2013, 21:16 - Ultimo aggiornamento: 3 Ottobre, 09:26
Una data epocale, storica. Con queste parole il sindaco di Roma Ignazio Marino e il governatore del Lazio Nicola Zingaretti hanno definito la giornata di ieri, primo ottobre. «La chiusura della discarica più grande d'Europa» che era «aperta da un terzo di secolo». Le strade che prenderanno i rifiuti della Capitale per ora portano prioritariamente fuori dal Lazio, in Emilia Romagna e in Piemonte. Quanto al sito di Falcognana, per cui comunque ancora si attende il decreto del ministro Andrea Orlando, sembra ridimensionarsi: «Lo utilizzeremo solo in caso di emergenza», dice il primo cittadino.



Intanto oggi, a quanto riferisce l'Ama, sono partiti da Roma una ventina di camion, con a bordo circa 500 tonnellate di rifiuti trattati nei due Tmb della municipalizzata e con le stesse destinazioni di ieri: Romagna e Piemonte. Nei prossimi giorni si dovrebbe entrare a regime con il trasporto di circa 700 tonnellate. Quanto al Colari e a ciò che esce dagli altri Tmb di sua proprietà, ancora si attendono comunicazioni ufficiali: gli scarti potrebbero restare nel Lazio; la Fos (frazione organica stabilizzata) andare in Emilia Romagna. Indipendente dalla chiusura di Malagrotta ma legato a una questione impiantistica è invece la destinazione del combustibile da rifiuti che potrebbe partire verso la Spagna.



In una nota, pubblicata sul sito del Colari, e datata luglio 2013, si spiega che «il Consorzio Colari ha avviato da oltre 5 mesi una procedura di notifica presso la Regione Lazio per poter trasferire via nave, da Civitavecchia, agli impianti di valorizzazione energetica della Tirme S.A. (a Maiorca, ndr), 100.000 tonnellate del Cdr prodotto dagli impianti di trattamento meccanico-biologico di Malagrotta 1 e 2, vista la carenza di impianti di valorizzazione energetica del Cdr nel Lazio e fuori regione».



Su Falcognana, Marino ha ribadito che «è, come abbiamo scritto nero su bianco e firmato, un sito residuale per il conferimento al massimo di 12 camion al giorno, dove al momento non conferiamo». Quanto alla discarica di Bracciano, il sito spuntato ieri per il possibile conferimento di un'altra parte dei rifiuti, Marino ha precisato che «il Comune di Roma e la Regione accolgono volentieri, ma è una decisione presa dal commissario Sottile nella quale noi non siamo intervenuti». E Civita, intervenendo in Consiglio regionale, ha aggiunto: «Si tratta di una limitata disponibilità di 20 mila metri cubi. La risposta alle esigenze di Roma sono i bandi dell'Ama e la discarica di servizio a Falcognana». Ma anche qui le proteste sono dietro l'angolo. Intanto domani dal presidio della Falcognana partiranno alcuni autobus alla volta di Cupinoro. I comitati del presidio di via Ardeatina intendono esprimere la loro solidarietà agli abitanti dell'area di Bracciano, sul piede di guerra dopo la notizia dell'arrivo di parte dei rifiuti di Roma.
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