Grant Imahara a Maker Faire Rome: «Vi racconto la cosa più strana che ho fatto per Mythbusters»

Grant Imahara allo stand del Messaggero.it a Maker Faire Rome 2016 - Foto di Nicola Dalla Mura/Ag. Toiati
di Andrea Andrei
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Domenica 16 Ottobre 2016, 11:34 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 07:38

È la guest star di questa edizione di Maker Faire Rome. In tanti lo hanno seguito e lo seguono ancora in veste di conduttore di "Mythbusters", il programma che sfata le leggende metropolitane nei modi più fantasiosi, come buttare un'automobile da un aereo oppure farsi camminare delle tarantole sulla testa o ancora, come capitato recentemente, andare alla scoperta di come vengono realizzati i celebri Chicken McNuggets di McDonald's.

In dieci anni abbiamo fatto così tante cose strane - racconta Imahara allo stand del Messaggero.it - Una fra le più divertenti riguardava il cartone animato Shriek. L'orco a un certo punto fa una candela utilizzando il proprio cerume. Ebbene noi ci abbiamo provato. E non pensavo che il cerume avesse così tanti colori, per non parlare dell'odore che ha quando lo riscaldi. Incredibile, riesco ancora a sentirlo».

Non pensate però che Grant sia solo un mattacchione che fa intrattenimento (come in effetti si evincerebbe dal suo racconto), perché lui è anche un maker formidabile, oltre che un grande esperto di robotica. Ed è questa infatti la ragione per cui è intervenuto a Maker Faire Rome, in veste di ospite d'onore durante la cerimonia di consegna del R.o.m.e. Prize, il premio da 100 mila euro per il miglior progetto esposto, assegnato a Talking Hands, della startup marchigiana Lumix.

«Quello che è grandioso di questo evento è che stimola la creatività. Ci sono un sacco di ragazzi appassionati dalla tecnologia con cui si ritrovano a confrontarsi - spiega - Ogni Maker Faire, in base a dove si tiene, ha un sapore diverso. Qui a Roma è particolare, riesco a sentire l'energia di tutti gli italiani».


Imahara, in veste di appassionato di tecnologia, collabora con l'azienda di componentistica Mouser Electronics, che ha recentemente lanciato "Project Heroes", riproducendo fedelmente le armature dei più famosi supereroi Marvel (con tanto di superpoteri), per portare i personaggi dei fumetti nella vita reale. «Anche gli ingegneri, non solo i poeti, hanno bisogno di ispirazione, magari attraverso il divertimento», sottolinea Imahara. Ma Mouser promuove anche "Empowering Innovation Together", un programma che si propone di «unire robotica, auto senza conducente e 3D - spiega - quest'anno stiamo facendo un concorso per disegnare una macchina senza autista, e il progetto vincitore verrà stampato sulla stazione spaziale internazionale».

Ma, come si è detto, Grant è anche un esperto di robotica. E allora gli abbiamo chiesto cosa ne pensasse della rivoluzione in atto dei robot domestici, sempre più diffusi (quest'anno alla Maker Faire Rome è esposto R1, il robot-maggiordomo progettato dall'Istituto Italiano di Tecnologia). Queste macchine «entreranno in tutte le case - prevede Imahara - è inevitabile. Possono aiutare gli anziani e i bambini nella quotidianità. Ma bisogna progettarli bene, a partire dal design: se sembrano troppo umani senza esserlo, creano solo imbarazzo».

andrea.andrei@ilmessaggero.it
Twitter: andreaandrei_

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