Da allora De Sutter ha presentato diverse versioni di «risoluzioni e raccomandazioni» che l'hanno esposta a forti contestazioni, fino alla richiesta di toglierle l'incarico. Ma lo scorso settembre la parlamentare belga ha presentato un'ulteriore, ultima versione di risoluzione e raccomandazione. Un documento è stato però respinto dalla commissione salute dell'assemblea parlamentare e solo una versione ridotta all'osso è riuscita ad approdare al voto dell'aula. Dove oggi è stata comunque bocciata con 83 'nò, 77 'sì e 7 astenuti. Per la maggioranza degli italiani e dei loro colleghi presenti in aula oggi, la proposta contenuta nella raccomandazione De Sutter era inaccettabile perché senza una condanna esplicita di tutte le forme di maternità surrogata - questa la tesi di chi ha votato contro - qualsiasi regolamentazione della pratica, anche se tesa a difendere i diritti dei più vulnerabili, finirebbe per costituire un consenso al suo uso.
Non sono tuttavia mancati in aula gli interventi a favore della maternità surrogata detta altruista, che molti paesi, da ultimo il Portogallo, hanno legalizzato.
Né quelli che hanno posto l'accento sul fatto che la pratica da condannare e vietare è quella della maternità surrogata commerciale, ovvero dell'utero in affitto, perché è questa che viola i diritti, non solo dei bambini, ma anche delle madri che li portano in grembo e li partoriscono per conto di altri. Il voto dell'assemblea del Consiglio d'Europa è stato ovviamente accolto con grande soddisfazione dal fronte del 'nò alla maternità surrogata e all'utero in affitto. La bocciatura del rapporto De Sutter è stata definita «giusta e doverosa» da Elena Centemero (Fi), alla quale ha fatto eco la soddisfazione espressa da Maurizio Lupi (Area popolare). Paola Binetti ha ribadito la richiesta di dichiarare «reato universale» la maternità surrogata e la portavoce di Ncd, Valentina Castaldini, ha osservato che la bocciatura «dimostra che il buon senso esiste».
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