Trump contro i nemici interni: ipocriti moralisti

Trump e la figlia Ivanka
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Domenica 9 Ottobre 2016, 17:36 - Ultimo aggiornamento: 10 Ottobre, 03:59

Donald Trump, nel pieno della bufera per il video sessista e a poche ore dal secondo duello tv con Hillary Clinton, passa al contrattacco su Twitter. Non solo contro Hillary Clinton, ma anche contro i big del partito Repubblicano (tra cui almeno 16 senatori e personalità di spicco come i Bush e Condoleezza Rice) che nelle ultime ore gli hanno voltato le spalle. «Ipocriti moralisti», sentenzia il tycoon.

Anche il presidente della Repubblican Conference del Senato americano, l'organizzazione ufficiale che rappresenta i senatori in Congresso, ha chiesto che Trump lasci il posto al candidato alla vicepresidenza Mike Pence. Il senatore John Thune, del South Dakota - il cui ruolo è distinto da quello del leader della maggioranza repubblicana in Senato Mitch McConnell - diventa così il repubblicano più alto in grado nel partito a chiedere un passo indietro del candidato ufficiale.


Trump, intanto, contro la Clinton tenta di giocare la carta degli scandali che hanno coinvolto il marito Bill. E sul suo account Twitter posta due tweet da un account col nome di Juanita Broaddrick, la donna che nel 1999 accusò pubblicamente l'ex presidente degli Stati Uniti di abusi sessuali compiuti una ventina di anni prima. La denuncia della donna contro Bill Clinton fu respinta nel 2001 e non si arrivò mai a formalizzare una causa.

Nei tweet la donna ribadisce le accuse, anche quella rivolta a Hillary Clinton di aver fatto di tutto per coprire il fatto. «Hillary definisce le parole di Trump orribili - si legge - mentre lei vive e protegge un violentatore. Le sua azioni sono orribili». E poi ancora: «Quante volte lo si deve dire? Le azioni parlano più forte delle parole. E Hillary Clinton mi ha minacciato dopo che Bill Clinton mi ha stuprata». Trump sul suo account posta anche un video in cui Juanita Broaddrick piange.

Intanto il partito repubblicano appare sempre più nel caos. Ormai sono oltre una ventina i deputati e i senatori del Gop che hanno chiesto al miliardario newyorchese di farsi da parte, spesso proponendo che sia il suo vice Mike Pence a candidarsi alla presidenza. Trump ha escluso ogni ipotesi di ritiro, ma in questo clima infuocato sale l'attesa per il secondo dibattito televisivo nel quale si affronteranno questa sera il tycoon e la sua avversaria democratica Hillary Clinton.

Il primo dibattito era stato un mezzo flop per Trump, che nei giorni scorsi aveva lasciato filtrare l'intenzione di volersi concentrare sui temi politici, cercando di evitare battutacce e attacchi frontali alla Clinton. «Voglio vincere queste elezioni per le mie politiche per il futuro, non per il passato di Bill Clinton», aveva scritto Trump in un intervento sul New York Post. Ma dopo la bufera provocata dal video, il miliardario si trova ad affrontare una prova difficilissima. Ad aumentare le insidie per il miliardario è il format della serata che si svolge alla Washington University di Saint Louis in Missouri secondo la formula del «town hall meeting», davanti ad una platea di persone scelte fra gli elettori indecisi, che potranno porre domande e interloquire con i candidati.

Le domande dei cittadini, scriveva recentemente il Washington Post, sono molto meno prevedibili di quelle dei giornalisti e favoriscono i candidati che hanno una preparazione più ampia, come l'ex segretario di Stato. Inoltre la Clinton è abituata anche agli incontri con piccoli gruppi di elettori, mentre la campagna di Trump è stata all'insegna di comizi davanti ai sostenitori e apparizioni televisive. In questo tipo di dibattito, dove i candidati possono muoversi sul palco, conta molto anche il linguaggio del corpo e l'empatia che si crea con la platea.

Se Trump dovrà sicuramente rispondere domande sul suo rapporto con le donne, anche la Clinton potrebbe avere alcune difficoltà in merito ad alcune sue mail che sono state hackerate. La vicenda è stata ampiamente oscurata dallo scandalo del video sessista, ma si tratta di un tema sensibile. Le mail riguardano bozze di discorsi che la Clinton ha fatto a porte chiuse a gruppi di banchieri che lascerebbero intendere stretti rapporti con il mondo della finanza.

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