Estate all'avventura: dal Parco d’Abruzzo ai canyon di Lazio e Marche

Estate all'avventura: dal Parco d’Abruzzo ai canyon di Lazio e Marche
di Stefano Ardito
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Giovedì 23 Maggio 2013, 17:42 - Ultimo aggiornamento: 17:46
Per vivere un’avventura non c’ bisogno di andare in capo al mondo. All’alba e al tramonto, nei boschi del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, ci si pu trovare a tu per tu con l’orso. Occorrono pazienza, fortuna, disponibilità a camminare. Un abbigliamento caldo, perché a duemila metri fa freddo anche ad agosto. E una guida che sappia scovare gli animali e osservarli senza dar loro fastidio. Gli orsi, sui sentieri del Parco, si affacciano tutto l’anno. Anche d’inverno, quando dovrebbero essere in letargo. L’alta stagione del bearwatching (www.ecotur.it), a Pescasseroli e dintorni, è tra agosto e settembre, quando le bacche del ramno attirano gli animali. L’orso si lascia vedere in circa metà delle gite. Altrimenti ci pensano i cervi, i camosci, le faggete a rendere indimenticabile l’escursione.

Se andare in cerca di orsi fa pensare alle Montagne Rocciose e all’Alaska, il surf evoca la California o l’Australia. Invece, sulla costa di Roma, gli appassionati della tavola e dell’onda hanno a disposizione una quarantina di insenature, dalla “Banzai” di Santa Marinella, ritrovo dei veri patiti, alle spiagge tra Sperlonga e Gaeta. Chi vuole imparare, nel Lazio, può scegliere tra una quindicina di scuole (www.surfers.it).

L’acqua in movimento accompagna alla scoperta dei canyon. Se le Gole di Celano in Abruzzo e quelle del Garrafo nelle Marche si percorrono con facili passeggiate, le forre di Riancoli, nel Reatino, e di Prodo a poca distanza da Orvieto richiedono tuffi, docce, calate in corda doppia accanto a cascate spumeggianti. Alcune scuole (www.centrocanyoning.it), con base a Roma e in altri centri, permettono di accostarsi a questa spettacolare attività. Sul Nera, presso Terni, si può provare il rafting (www.raftingmarmore.com), la discesa in gommone.



IN CAMMINO


Per camminare, lo sport più semplice del mondo, non c’è bisogno di affidarsi a una guida. Tra i sentieri del Lazio, vanno di moda da qualche anno i “cammini” ispirati dalla fede. La Francigena che conduceva i pellegrini medievali verso l’Urbe, il Cammino di Francesco nella conca reatina, il neonato Cammino delle Abbazie ispirato a San Benedetto, che collega i monasteri di Subiaco a Montecassino. Chi vuole camminare con poca fatica, e facendo divertire i bambini, può partecipare a un trekking (www.lamulattiera.it, www.cammini.eu) in cui i bagagli viaggiano su muli o asinelli.



Per chi preferisce pedalare, meta classica è il circuito de l’Eroica (www.eroicafan.it), duecento chilometri di strade asfaltate e sterrate tra il Chianti e le Crete Senesi. A ottobre, migliaia di appassionati da tutto il mondo percorrono l’anello su bici d’epoca. Adrenalina garantita nel freeride, la discesa con bici speciali e protezioni proposta in estate da stazioni sciistiche come Prato Selva (www.pratoselva.it) e Frontignano (www.ussita-frontignano.com). Salita in seggiovia, discesa in bici su percorsi segnati. Istruttori e materiale a nolo in loco.



Tra tante avventure vicine, c’è spazio per una lontana. Sessant’anni fa, il neozelandese Edmund Hillary e lo sherpa Tenzing Norgay hanno salito per la prima volta l’Everest. Il sentiero verso la base della montagna (www.guidestarmountain.com, www.navyonepal.com) traversa le valli più belle del Nepal, tocca villaggi e monasteri buddhisti, raggiunge i cinquemila. Il mese migliore è ottobre. Per migliaia di camminatori è il sogno di una vita. Si spendono due o tremila euro. Ne vale la pena.