Raggi, gaffe in Comune dietro il forfait in Vaticano: «Se non c'è il Papa mandiamo un assessore»

Raggi, gaffe in Comune dietro il forfait in Vaticano: «Se non c'è il Papa mandiamo un assessore»
di Simone Canettieri
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Mercoledì 14 Settembre 2016, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 10:13

ROMA «La sindaca Raggi sarà presente solo se ci sarà il suo omologo, quindi il Papa, altrimenti no. Se ci sarà un vescovo, noi manderemo un assessore». E' la risposta, in soldoni, partita dal cerimoniale del Campidoglio e dalla segreteria politica della grillina venerdì scorso. Dall'altro capo del telefono, prima attonita poi imbufalita, la diplomazia della Cei che attendeva per il giorno seguente, sabato, la Raggi nella Sala Nervi del Vaticano per partecipare al Festival di Azione Cattolica A noi la parola'. Ad attenderla ci sarebbe stato il segretario generale della Cei, Nunzio Galantino, un vescovo appunto. Che per il «Raggio magico», non si sa in base a quale diritto canonico o forse in base a una revisione dei Patti Lateranensi, sarebbe equiparato a un assessore.

Tanto che alla fine si è presentata all'evento l'assessore alla scuola Laura Baldassarre, accolta da monsignor Galantino. Che ha poi minimizzato l'assenza della sindaca (ufficialmente per «motivi personali» nel pomeriggio è stata avvistata con la scorta a fare la spesa) con una battuta tagliente: «Sarei stato deluso se non avessi trovato i ragazzi». La diplomazia della Cei è rimasta spiazzata dalla versione partita del Campidoglio. Anche perché il forfait della Raggi ha innescato poi una serie di reazioni a catena che hanno fatto trasparire, tra frenate e conferme, una certa irritazione della Chiesa per la partenza del Comune a Cinque Stelle. In Campidoglio il cortocircuito non è passato inosservato, visto il clima che si respira. E anche la giustificazione dell'equiparazione Galantino uguale assessore, Papa uguale sindaca non è andata giù a molti. Anche perché l'iniziativa era organizzata dal segretario generale della Cei. Lo scivolone ha fatto scattare subito la caccia al responsabile, nel mirino il capo della segreteria politica di «Virginia» Andrea Mazzillo. L'incidente diplomatico intanto c'è stato.

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