Raggi: «Giornalisti, mi fate pena». E il sindaco perse il controllo

Raggi: «Giornalisti, mi fate pena». E il sindaco perse il controllo
di Mario Ajello
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Martedì 13 Settembre 2016, 08:32 - Ultimo aggiornamento: 14 Settembre, 00:03

Sull'orlo di una crisi di nervi, può capitare ciò che è capitato a Virginia Raggi. Se una giovane sindaca, alle prese con mille difficoltà tra inesperienza e falsa partenza, arriva addirittura a confezionare un video contro i giornalisti ci sarebbe quasi da non prendersela troppo con lei. Perché l'eccesso di stress, e il peso di una condizione psicologica e anche politica piuttosto pesante, possono portare a sbagliare bersaglio. I giornalisti, oggi, sono il principale dei problemi di Roma? La Raggi si sente assediata da loro, e si sfoga contro di loro con parole e immagini: «Mi fanno un po' pena i cronisti che aspettano ore e ore sotto casa mia», scrive su Fb. E ancora: «Che cosa vi hanno ordinato di catturare oggi? Un dito nel naso? I capelli fuori posto? Mio figlio che magari fa i capricci, così potete dire che sono una madre snaturata?».

L'APOSTROFO
La decina di paparazzi e giornalisti piazzati davanti al portone di casa, a Borgata Ottavia, la sindaca li filma con il telefonino. E posta il video insieme al resto: «Passate tutta la vita ad aspettare che qualcuno inciampi. Forse siamo già al giornalismo 3.0? Ad ogni modo, se faccio presto, oggi butterò l'immondizia: siate pronti! Sia mai sbagli bidone, potete vincere il Pulitzer!». Trofeo che la Virginia sull'orlo di una crisi di nervi difficilmente potrebbe conquistare, anche per motivi di grammatica. «Ho un'altro video...». Un altro con l'apostrofo. E comunque: «Ho un'altro video di giornalisti che scattano foto, mentre porto mio figlio Matteo al centro estivo. Facciamo che è come se l'avessi pubblicato?».

Un politico nella pienezza del proprio self-control avrebbe evitato uno sfogone così, che sembra chiaramente il frutto delle pressioni di ogni tipo - anche mediatiche, com'è naturale che sia visto il ruolo ricoperto da Virginia e la novità da lei rappresentata - che in questi mesi la sindaca sta vivendo. Al punto che Grillo l'avrebbe definita «un po' matta» (frase smentita però da Beppe) proprio a causa di tutto quello che sta passando e patendo. Il risultato è un fallo di reazione da parte di una donna politicamente sola. Tanto è vero che oltre all'avversario pentastellato De Vito - il presidente del consiglio comunale che ha subito affermato: «A me i cronisti non fanno pena. Io li rispetto pure se a volte esagerano» - anche il fedelissimo Frongia non sembra spalleggiarla in questa sua ultima uscita. Semmai ricorre all'ironia il vice-sindaco: «Vi voglio bene», dice ai giornalisti, «e stamattina ho visto alcuni di voi davanti al mio giardino. Ho cani weimaraner che sanno saltare fino a tre metri e ho difficoltà a tenerli. Ma per la vostra tutela, li tengo dentro casa».

I giornalisti sono spesso indifendibili (basti citare il caso delle foto dell'altro giorno che vorrebbero essere scandalose e che ritraggono la sindaca con la scorta giustamente assegnatale e la busta della spesa nelle proprie mani) e la categoria in questione ha tanti limiti e difetti culturali e corporativi. Tra le tante stroncature che si sono attirati, basta citare questa di George Bernard Shaw: «Il più delle volte i giornalisti non sono in grado di distinguere tra un incidente di biciclette e il crollo di una civiltà». Ma prendersela con i cronisti come fa la Raggi, in questa fase dove c'è ben altro a cui pensare, appare una sorta di diversivo e un'occasione facile per fare vittimismo. Oltretutto, la sindaca che invoca la privacy per il proprio figlio è la stessa che lo ha imposto all'attenzione mediatica, portandolo in aula Giulio Cesare nel giorno del debutto.

CONFERENZE
E ancora: il gossip di cui la Raggi si sente continuamente oggetto è più esercitato dai media o, per esempio, dall'ex consorte Andrea Severini che mentre dice di voler difendere Virginia dai pescecani della politica e dell'informazione prima le scrive una pubblica lettera d'amore che diventa una gran ghiottoneria e poi non fa altro che presenziare anche postando a sua volta un video «contro «i giornalisti che sono sempre sotto casa mia alla ricerca di qualcosa che possa screditare Virginia»? La quale finora non ha mai fatto una conferenza stampa, forse perché a corto di fatti di governo da raccontare, e sembra molto classicamente orientata a voler considerare l'informazione come megafono o a oltrepassarla affidandosi unicamente a Facebook. E se insomma c'è un deficit di trasparenza - nonostante fosse la parola-chiave della candidata grillina in campagna elettorale - a questo non può che corrispondere una cura, e perfino un accanimento, particolare da parte dei media per conoscere meglio il personaggio.

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