Aereo partito da Treviso precipita in Macedonia: sei italiani morti. I nomi

Il Piper Seneca precipitato a Skopje e il presidente dell'aeroclub di Treviso, Francesco Montagner
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Martedì 6 Settembre 2016, 20:57 - Ultimo aggiornamento: 8 Settembre, 08:42

Sei italiani morti ​nell'aereo decollato da Treviso nel pomeriggio e precipitato a Veles, in Macedonia, a sud di Skopje, mentre era in fase di atterraggio nell'aereoporto della capitale macedone dove doveva fare scalo per rifornirsi sulla rotta per Pristina, destinazione finale. Lo ha detto alla tv privata macedone Sitel Mitko Ciavkov, direttore dei servizi di sicurezza macedoni.

Le vittime sono il pilota, Francesco Montagner, presidente dell’Aeroclub Treviso, il vicepresidente dello stesso aeroclub, Dario Bastasin, il contabile Luca Dalle Mulle, Angelo Callegari, Ilaria Berti e Visar Degaj, kosovaro con cittadinanza italiana. Abitavano a Treviso, Padova e Udine e insieme avevano avevano programmato il viaggio per affari legati all’attività dell’aeroclub e all'inaugurazione di un aeroclub a Pristina.

Sembra che il velivolo, un Piper Pa 34 - 200 T Seneca bimotore a turboelica registrato in Germania, sia scomparso dai radar di controllo dell'aeroporto di Skopje, dove doveva fare uno scalo tecnico per rifornirsi di carburante.
Una rotta almeno all'apparenza illogica perché Skopje si trova a sud di Pristina e il velivolo era appunto decollato da Treviso, ma al momento non sono noti i piani di volo che erano stati comunicati dal pilota. Inoltre non sempre i corridoi aerei, in particolare per i piccoli mezzi privati, corrispondono al tragitto più breve fra luogo di decollo e quello di atterraggio. Nel video trovate una ricostruzione del viaggio del Piper socondo l'ipotesi di un sito macedone, ma almeno l'ultima parte, quella prima dello schianto, non sembra rispecchiare le notizie sin qui diffuse.

 


 
Secondo lo speciale comitato macedone che si occupa stabilmente di indagini su incidenti aerei, il Piper precipitato nel tardo pomeriggio era partito da  Treviso insieme ad altri tre velivoli simili con destinazione Pristina per partecipare all'inaugurazione di un aeroclub nella capitale del Kosovo. Gli altri aerei sono arrivati regolarmente. 

L'aereo è scomparso al controllo dei radar dell'aeroporto Alessandro Magno di Skopje alle 17.40: in quel momento le condizioni meteo indicavano molto vento e visibilità scarsa. I primi a dare notizia dell'incidente sono stati gli abitanti del villaggio di Vetersko, a una decina di chilometri dallo scalo della capitale, che hanno sentito un forte boato seguito da un'esplosione, con fiamme e fumo. Sul posto si sono recate squadre di soccorso dei servizi di emergenza e dei vigili del fuoco macedoni. 

CHI ERA FRANCESCO MONTAGNER
La vittima più conosciuta della tragedia in Macedonia è Francesco Montagner, ottimo pilota e punto di riferimento per l'ambiente degli aeroclub veneti. Durante tutto il suo mandato si era battuto per ottenere spazio e attenzione per gli appassionati di volo, ma nel 2010 finì su tutti i giornali per un clamoroso passo falso: aver realizzato e sistemato all'ingresso dell'area destinata all'aeroclub dell'aeroporto trevigiano la scritta "Fliegen Macht Frei" (il volo rende liberi) che richiamava, anche nella composizione in metallo, la lugubre "Arbeit macht frei" (il lavoro rende liberi) del campo di concentramento di  Auschwitz. Intervennero la Procura, la Polaria e l'Enac per rimuoverla e, anche se in seguito Montagner fu assolto dal tribunale di Treviso dall'accusa di istigazione all'odio razziale, la sua iniziativa in difesa degli spazi e delle attività dell'aeroclub non gli procurò certo buona pubblicità nonostante avesse sostenuto di non aver avuto l'intenzione di offendere le vittime dell'Olocausto.


 
 

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