Roma, Spalletti: «Strootman e Paredes sono più forti di Pjanic. Per ora stiamo bene così»

Roma, Spalletti: «Strootman e Paredes sono più forti di Pjanic. Per ora stiamo bene così»
di Gianluca Lengua
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Venerdì 19 Agosto 2016, 15:25 - Ultimo aggiornamento: 18:31

Iniziare bene la stagione sarà fondamentale per Luciano Spalletti e il pubblico che domani alle 18 sarà all’Olimpico per assistere alla prima di campionato contro l’Udinese. La squadra reduce dalla gara d’andata contro il Porto appena due giorni fa, è pronta per affrontare gli undici di Iachini pronti a dare battaglia. Il tecnico nella conferenza stampa pre partita fa il punto sugli infortunati e spiega come gestire al meglio la rosa in vista dell’inizio della stagione. Infortunati. «Torosidis è fermo a causa di un problema alla coscia destra, Florenzi al polpaccio destro, Ruediger, Mario Rui, Nura effettuano un percorso di riabilitazione, Seck sta tornando a disposizione perché gli ultimi allenamenti li aveva saltati».
Roma-Udinese.
«Non credo sia un peso la partita contro il Porto. Noi ne siamo usciti bene e probabilmente qualche dubbio c’era in noi stessi per quello che avevamo fatto prima e per il livello di partite che abbiamo affrontato. La squadra è pronta e dal Porto ne abbiamo ottenuto una spinta in positivo. L’Udinese ha cambiato poco, sono bravi, hanno una società che chiarisce bene a tutti quelle che sono le intenzioni. Prendono questi ragazzi giovani, li fanno giocare, ne hanno moltissimi gli avanzano in tutti i ruoli e possono cambiare formazione. Sotto l’aspetto della battaglia sarà una partita dura, ci sarà da lottare. Però non hanno più Di Natale, lui ha smesso e senza di lui perdono qualcosa. Aggiungerei che Iachini lo conosco bene e so quello che sa trasferire alla squadra, saranno pronti e forti. Non ci facciamo ingannare dall’ultimo risultato contro Lo Spezia. Io ho parlato con alcuni dello Spezia che mi hanno detto che a loro è andato male tutto e a loro bene tutto, una partita, insomma, dove la fortuna ha fatto la differenza».
Il centrocampo.
«Noi abbiamo Strootman al posto di Pjanic, e Strootman è più forte di Pjanic. Abbiamo Paredes al posto di Pjanic e Paredes è più forte di Pjanic. Noi siamo a posto. Sotto l’aspetto della qualità c’è anche Gerson che ha delle buone caratteristiche, ma si deve calare bene nel nostro tipo di calcio. Con l’arrivo di Peres c’è la possibilità di giocare con Florenzi davanti, a centrocampo o in attacco. Per il momento siamo a posto così. Si può migliorare tutto, è vero, e si può pensare ad un altro giocatore a centrocampo, ma adesso siamo fermi così».
Accessibilità allo stadio.
«Se si riempie lo stadio qualcuno deve parcheggiare più lontano, questo è ovvio. Due passi sotto il clima di Roma li ordinano tutti i dottori. Le cose belle della vita vanno godute, meglio viverle subito e la Roma è una bella cosa, una bella realtà. Viviamo quello che è uno spettacolo ed è coinvolgente e la Roma è così».
Turnover 
«Proprio perché ci sono quattro partite così ravvicinate è una bella botta a livello fisico e psicologico. Qualcosa cambieremo in mezzo, davanti e dietro. Ho un gruppo forte, non una sola formazione. Voglio usare i miei calciatori e così possono far vedere le loro qualità. Non faccio la formazione per accantonare nessuno, chi viene con il musino perché non ha giocato non gioca neanche la prossima. Noi li teniamo tutti in considerazione perché non abbiamo fatto una rosa per aver timore di usare un giocatore perché magari non ha le qualità giuste. Non abbiamo questi problemi».
Il portiere
«Io ho scelto Alisson perché Szczesny si è allenato poco. Szczesny è uno di quelli che ha meritato di giocare questa partita, così come anche El Shaarawy. Però devo scegliere i migliori al momento, senza farmi influenzare dal sentimento. Noi non abbiamo la responsabilità dei mancati introiti economici della Roma. Noi dobbiamo dare ai giocatori il merito di aver giocato questa possibilità di entrata, loro hanno creato questa possibilità. Non come sento dire che se la Roma non entra perde. Sono stati bravi a ribaltare la situazione e loro vanno ringraziati. Uno di questi è Szczesny e viene preso in considerazione, dipende da loro non da me. I discorsi che si facevano dieci anni fa sono differenti da quelli di adesso, prima si facevano otto chilometri in una partita ora dodici o tredici. Ora si va più forte e lo stesso discorso vale per il portiere, non ci può essere un portiere sicuro del posto. Scelgo in base a quello che loro mi indicano».
Lo scudetto.
«Se Peres vuole vincere oggi deve cominciare a pedalare. Noi le vogliamo vincere tutte, non scegliamo quale vincere e perdere, noi le vogliamo vincere tutte. Vogliamo montare sopra a tutto quello che passa. Poi ci sta il confronto con Juventus, Napoli, Inter, Milan e Fiorentina. Loro non partono da dietro, pensare che Inter e Milan sono peggio della Roma è una presunzione che non va concessa. Noi siamo forti e fin da subito dobbiamo iniziare ad essere grandi».
Bruno Peres
 «Difensori, centrocampisti e attaccanti. Io li divido così, lui ha sempre giocato quarto nella linea difensiva, si è allenato due mesi con Mihajlovic e lui le cose da difensore gliele ha dette. Ha qualità di spinta, può giocare a destra e sinistra. Poi i destri a sinistra possono giocare tutti, sono i sinistri a destra che hanno più difficoltà, ma noi abbiamo uno che lo può fare ed Emerson che può giocare anche a destra. Jesus è più forte nella fase difensiva e poi c’è Ruediger che rientra da un mese e mezzo e può essere uno tosto nella difesa a quattro. Io del mio gruppo mi fido moltissimo, perché è una delle formazioni più forti che ho allenato da quando ho fatto l’allenatore».
La preparazione
«Quello che si imposta è un inizio di lavoro perché abbiamo un periodo dove programmi le cose da fare per raggiungere un certo livello.

Poi ci sono le amichevoli dove voi andate a trarre delle conclusioni senza pensare al programma d’allenamento. Siccome siete una voce importante, noi dobbiamo stare attenti a quello che componiamo sia come lavoro che come amichevoli. A me la preparazione sembra a buon punto perché prendo in analisi quello visto nell’ultima partita. Mario Rui è portoghese e ho preso i giornali di laggiù ed ho confrontato le pagelle. Vogliamo vedere le pagelle che hanno fatto in Portogallo e quelle che avete fatto qui? Ci sta una sola insufficienza, qui ne vedo cinque. Se vado a fare la conta delle occasioni avute si poteva vincere la partita, poi ognuno è giusto che scriva quello che gli pare. Il comportamento del nemico sincero è quello che apprezzo».

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