Secondo alcune testimonianze, riportate dall'agenzia Abna, martedì la donna e i figli stavano cercando di abbandonare il villaggio di Al-Marir, a sud di Mosul, quando sono stati intercettati da un gruppo di uomini del Califfato: i cinque erano diretti verso le regioni sotto il controllo delle forze di sicurezza irachene quando sono stati fermati. La mamma è stata uccisa, mentre i quattro bambini sono stati portati via dai jihadisti in un villaggio dell'Isis. Da allora non si hanno più loro notizie.
L'ultimo capitolo dell'orrore arriva mentre continua l'offensiva contro il Califfato: lunedì alcuni testimoni oculari hanno descritto quella di domenica come una notte da incubo per i jihadisti che hanno visto colpire dalle forze aeree irachene almeno una dozzina di loro basi militari e posizioni strategiche a Mosul.
Un gran numero di terroristi ha abbandonato le proprie case nella città devastata dopo due anni di assedio del Califfato. La notizia, tra l'altro, è stata confermata dal ministro della Difesa iracheno, Khaled Obeidi, che ha citato fonti dell'intelligence: «I comandanti dello Stato islamico sono in fuga con le loro famiglie dopo la campagna armata dell'esercito iracheno per liberare Ninive dai terroristi - ha detto Obeidi - Alcuni capi hanno tentato di entrare nella regione del Kurdistan iracheno».
Mosul, seconda città irachena popolata da circa 500mila persone, è stata trasformata in una delle roccaforti dello Stato islamico nel 2014. Adesso le forze irachene sostenute dai Peshmerga stanno effettuando operazioni militari nell'antica città di Ninive e stanno preparando un attacco a Mosul con il supporto dalla coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti.
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