Terrorismo, imam radicalizzato espulso dall'Italia: aveva chiamato la figlia "Jihad"

Terrorismo, imam radicalizzato espulso dall'Italia: aveva chiamato la figlia "Jihad"
di Luca Pozza
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Mercoledì 27 Luglio 2016, 13:39 - Ultimo aggiornamento: 28 Luglio, 16:30

Era il coordinatore degli imam dal dicembre scorso, ma la carica è durata poco. Ieri sera è stato prelevato da casa e alle 22.40  è stato imbarcato a Fiumicino per il Marocco. Lì è ora anche la sua famiglia,moglie e quattro figli, che vivevano in Emilia a Carpineti. Una delle figlie, peraltro, l'aveva chiamata Jihad. Il provvedimento di espulsione del Ministero per Mohammed Madad, 52 anni, imam del centro di cultura e preghiera islamica Assonna di Noventa Vicentina,  in via delle Arti 12, è particolarmente pesante: l'allontanamento solitamente è di cinque o 10 anni, per lui gli anni di divieto di reingresso in Italia sono invece 15. E' stato considerato una minaccia per la sicurezza dello Stato e capace anche di agevolareorganizzazioni o attività terroristiche anche internazionali.

 

Le sue prediche erano troppo radicali. Nella sua veste di guida spirituale ha imposto ai fedeli una visione radicale e intransigente dell'Islam in chiara matrice salafita. Ed è stata la stessa collettività islamica di Noventa, che pur lo stipendiava, a esprimere il disagio e la protesta per questo predicatore che, pur senza precedenti penali, indottrinava anche ragazzi e bambini, parlando a un centinaio di persone. La Digos e la polizia reggiana e vicentine hanno raccolto le prove del suo islamismo radicale, evidentemente con riferimenti anche alla cosiddetta "guerra santa". Il ministero dell'Interno ha agito in fretta, per motivi di ordine pubblico.

Madad, che risiedeva a Noventa in via Godicello 8, oltre a essere stipendiato come imam aveva anche una seconda attività: si dedicava, in cambio di denaro, a riti magici, diceva di scacciare il malocchio e gli spiriti maligni. Un po' imam, un po' stregone.  Prima di diventare esclusivamente iman aveva fatto l'operaio in una azienda alimentare e poi aveva tentato senza successo di aprire una macelleria islamica

Un precedente in provincia c'è già stato con l'imam algerino di Schio: peraltro una volta espulso ha mandato in Italia parole contro i terroristi islamici.

 

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