Campidoglio, la nomina della giunta Raggi rischia di slittare al 12 luglio

Campidoglio, la nomina della giunta Raggi rischia di slittare al 12 luglio
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Giovedì 30 Giugno 2016, 16:32 - Ultimo aggiornamento: 1 Luglio, 09:09

Rischia di slittare ancora la nomina della giunta di Virginia Raggi. «È probabile ma non è certo», ha detto Marcello De Vito, consigliere del Movimento 5 stelle e probabilmente futuro presidente dell'assemblea capitolina, a chi gli chiede se il primo cittadino annuncerà la sua giunta in Aula il 7 luglio o nel successivo consiglio comunale previsto per il 12. «Il sindaco cercherà comunque di farlo quanto prima», ha aggiunto rispondendoa chi gli faceva notare che a Milano e Torino le giunte sono già state nominate.

«Sulla giunta decide il sindaco. Meglio fare scelte ponderate adesso anziché rimpasti di giunta a cui ci hanno abituato i partiti finora», ha sottolineato ancora il consigliere capitolino, a margine della riunone informale dei capigruppo in Campidoglio.

«Daremo un taglio netto alle commissioni speciali, ridurremo le 7 esistenti che erano un doppione di quelle permanenti. Questo porterà ad un risparmio di circa 7 milioni di euro in 5 anni. E noi vogliamo dare un buon
segno», ha quindi annunciato De Vito. «Ogni commissione costa circa 200mila euro l'anno», ha aggiunto il consigliere M5s Paolo Ferrara, probabile futuro capogruppo dei pentastellati in Aula. 

«Vogliamo accorpare più commissioni possibili in un'unica sede. Vedremo con gli uffici se a via del Tritone», ha osservato ancora De Vito. «Questo sia per risparmiare - spiega - sia per favorire il lavoro dei consiglieri ed evitare la famosa ruota del criceto e vedere consiglieri firmare per la presenza e scappare dall'altra parte della città per partecipare a un'altra commissione». La sede in affitto in via del Tritone costa al Campidoglio circa 1,5 milioni di euro l'anno.

«La nomina di Raffaele Marra a vicecapo di gabinetto? È una scelta che compete al sindaco, si prenderà il suo tempo e farà le scelte migliori», ha poi detto il consigliere capitolino sulla nomina dell'ex braccio destro di Gianni Alemanno e di Franco Panzironi poi della Polverini in Regione, designato dalla pentastellata come vicecapo di gabinetto vicario. «Non c'è assolutamente nessuna polemica interna al M5s sulla nomina  di Marra - ha detto ancora  De Vito -. Spesso si tende a marchiare le persone come destra, sinistra, Alemano, Marino: basiamoci sulla qualità e sul merito».

«È stato un ottimo primo incontro, peccato per la mancata presenza del Pd e di Fassina», ha affermato ancora il consigliere grillino, a margine della riunione della capigruppo informale in Campidoglio. De Vito ha poi menzionato l'assenza anche della lista civica Meloni. Presenti alla riunione, oltre al M5s, Forza Italia, Lista Marchini, Fdi e lista civica Giachetti.

«Dove ci siederemo in Aula? È un non-problema. Non ne abbiamo parlato. È una questione marginale, ai romani non interessa, interessano risposte sulla città e sui servizi. L'aula è ampia e c'è posto per tutti. Comunque questo tema verrà affrontato nella prima capigruppo ufficiale dopo il 7 luglio», ha sostenuto ancora De Vito, interpellato sulla collocazione dei 5 stelle nell'aula del Campiglio. 

«Non è una questione di tifo, sappiamo che per Roma e Lazio lo stadio rappresenta un'opportunità, ma dovrebbe essere fatto nel rispetto della legge sugli stadi», ha affermato ancora De Vito parlando dello stadio. «Abbiamo già espresso in aula la nostra posizione - ha aggiunto - dicendo che nella delibera l'impianto era un aspetto minimale del progetto e che dal nostro punto di vista quella non è una delibera sullo stadio. Ma il nostro assessore in pectore Berdini ha detto che l'iter è stato completato e quindi le competenze non sono più del Comune perché la palla è passata alla Regione, che però ha smentito e quindi faremo le verifiche del caso. Se l'iter è stato avviato in quel modo allo stato attuale non c'è possibilità per il comune di intervenire».

«La Raggi ha annunciato dei nomi e quindi in un certo senso ha una legittimazione, è un assessore in pectore», ha infine sottolineato De Vito a chi gli chiedeva a che titolo parlasse Paolo Berdini non essendo stato ancora ufficialmente nominato assessore all'Urbanistica.

 

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