Coletta sindaco. L'incredibile storia del medico ex calciatore che ha conquistato Latina

Coletta sindaco. L'incredibile storia del medico ex calciatore che ha conquistato Latina
di Vittorio Buongiorno
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Lunedì 20 Giugno 2016, 08:46 - Ultimo aggiornamento: 22 Giugno, 13:23

«Non aver paura di sbagliare il calcio di rigore, non è da questi particolari che si giudica un calciatore, un calciatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia». Sembra scritta apposta per lui, la canzone di De Gregori, la leva calcistica del '68, apposta per Damiano Coletta, il nuovo sindaco di Latina. Un bel giorno la città l'ha visto cominciare a correre e non si è più fermato, ha superato di slancio tutti gli avversari ed è arrivato in finale. Poi ha guardato fisso dentro le telecamere e lui, ex calciatore professionista (ha giocato nel Pescara in serie B) ha detto serio: «Le finali non si giocano, si vincono». Detto fatto. Ha stracciato al ballottagigo il candidato del centrodestra Nicola Calandrini con il 75% dei voti.
 

 


Ma chi è Damiano Coletta? E' un medico, un cardiologo che lavora all'ospedale Santa Maria Goretti. Ha 55 anni. E' sposato con Silvia e ha un figlio, Emiliano, medico anche lui e anche lui calciatore. Damiano Coletta lo sport ce l'ha nel sangue, l'agonismo quello sano fatto di sudore e di allenamenti, fatto di spogliatoi, di gruppo, di amicizia, di regole e di valori. E' tutto lì. Ha preso la sua esperienza e ha provato a tradurla in politica. E' un percorso cominciato, guarda caso, sempre con il calcio. Dopo il fallimento del Latina fu lui a organizzare una assemblea civica per far rinascere la squadra cittadina, è stato tra i fondatori della nuova società, poi però si è alzato, ha sbattuto la porta e se ne è andato quando ha capito che la società era ormai nelle mani dell'attuale presidente, il parlamentare di Fratelli d'Italia, Pasquale Maietta, finito indagato nell'inchiesta Don't touch, quella sull'organizzazione criminale che ha messo sotto scacco il capoluogo pontino.

Quel giorno ha capito che era necessario fare qualcosa non tanto e non solo per la squadra di calcio, era la città che aveva più bisogno di aiuto. E Così mentre il Latina targato Maietta veleggiava verso la serie B, Coletta cominciava a lavorare per cambiare il capoluogo pontino, per fargli rialzare la testa. E' Così con un gruppo di amici fonda una associazione dal nome profetico: "Rinascita civile". La mission è la crescita culturale di Latina. In realtà si sta seminando qualcosa di molto più ambizioso. Ma ci vogliono anni. Il movimento nato nel 2012 solo nell'autunno del 2015 prende la storica decisione, entrare in politica. E' così che nasce "Latina Bene Comune" e il successo è subito clamoroso per una città poco abituata alle novità soprattutto in politica. Damiano Coletta è ovviamente il capitano. Lui è uno nato con la fascia di capitano al braccio, c'è l'aveva anche nel Latina calcio. «Un regista alla De Sisti», dice di sé. Lui che contro la Fiorentina di Antognoni e Passarella ci ha anche giocato contro in Coppa Italia («E ho capito la differenza   tra un giocatore normale e un campione»).

Sono mesi di studio matto e disperatissimo. Lui e i suoi fedelissimi. Studiano Latina, studiano perfino la storia dei movimenti civici nell'Europa dal medioevo ad oggi (a tenere la lezione, anzi due, il sociologo Vittorio Cotesta). Prendono appunti e cominciano a costruire una missione impossibile. Avete presente Claudio Ranieri che arriva a Leicester e tutti dicono: squadra retrocessa e lui esonerato prima di Natale. Bene, per Coletta è la stessa cosa. Che spazio può avere in una città dove il centrodestra governa da 23 anni e dove ora che è dilaniato da una crisi senza fine, il Pd è pronto ad erediatre il potere? Tutti pensano: nessuno spazio. Lui e i suoi invece ci credono. Ci credono eccome. E intanto lavorano. Dicono: il bene è contagioso. Perché è proprio questo che colpisce l'immaginario collettivo. In una città dove i partiti l'hanno sempre fatta da padroni Lbc appare rivoluzionaria. Mese dopo mese il movimento cresce. Poi, come il Leicester di Ranieri è anche fortunato. Incassa la mancata candidatura dei 5 Stelle. Incassa il suicidio politico del Pd che e' così convinto di vincere e invece non arriva neppure al ballottaggio. Incassa infine l'altro suicidio, quello del centrodestra che resta diviso , anzi dilaniato.




Il risultato è la cronaca di domenica notte.
Uno tsunami. Ma il caridologo dopo aver abbracciato il commissario straordinario Giacomo Barbato che l'ha accolto in Comune a mezzanotte dice con un sorriso dolce: «E' una data storica, è la nuova bonifica di Latina».

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